SCARMAGNO – Per gli appassionati di storia e natura, l’associazione Via Romea Canavesana, propone lunedì 18 aprile la passeggiata “Pasqua con chi vuoi, a Pasquetta… ci siamo noi!”, per ammirare camminando alcune delle perle monumentali che impreziosiscono il territorio compreso tra i Comuni di Scarmagno, Strambino, Romano e Perosa, parte dello storico percorso “Via Romea”.
Via Romea Canavesana è formata da associazioni, studiosi e appassionati uniti nel comune intento di promuovere e curare una ex via di transito utilizzata dai pellegrini medievali diretti a Roma, detta appunto “Via Romea” . Partendo da Ivrea, il percorso si snoda a sud e si inoltra lungo le colline dell’Anfiteatro Morenico per poi superare la Dora Baltea a Mazzè ed uscire nella pianura vercellese verso Livorno Ferraris e Vercelli.
Il ritrovo si terrà alla terrazza panoramica del pluriuso di Scarmagno alle ore 9 (posteggio auto Via Romano 20 davanti al Bar Movida) per la registrazione dei partecipanti mentre la partenza è prevista alle 9.30. Il pranzo al sacco verrà consumato all’ombra della Torre di Romano verso le 13 e il rientro al punto di partenza è previsto per le 17.30.
Durante la giornata sarà possibile vedere e visitare la chiesa di Sant’Eusebio al Masero di Scarmagno, la Madonna delle Vigne di Strambino, la ghiacciaia e il ricetto a Romano, la chiesa di Santa Maria di Morano a Perosa, la torre porta e i resti del ricetto.
Il percorso ad anello è di circa 16 km su sentieri sterrati ed è alla portata di chi ha dimestichezza con fondi accidentati/mulattiere con brevi dislivelli non troppo impegnativi. Saranno, comunque necessari abbigliamento e calzature adeguate.
«Stiamo constatando un buon interesse da parte di chi ha piacere di camminare e allo stesso tempo visitare qualche monumento poco conosciuto, non lontano da casa, anche nei giorni vicini a quelli delle feste, come già lo scorso Santo Stefano» afferma Claudia Carra, socia fondatrice e addetta stampa portavoce dell’associazione.
«La Via Romea Canavesana unisce da sempre la scoperta del territorio canavesano e vercellese, la valorizzazione dei suoi peculiari paesaggi e dei monumenti, in particolare medioevali, che lo caratterizzano. Questa ri-scoperta del territorio vicino a casa avviene a piedi. Camminando nella natura, è possibile osservare bene i monumenti che fanno parte del paesaggio, apprezzandone le peculiarità e la bellezza innata.
Vogliamo valorizzare i piccoli tesori che ci circondano e tendiamo a dare per scontati ma che vale la pena di scoprire: quello che vogliamo combattere è l’idea che non c’è niente da vedere in Canavese» ha concluso Carra.
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