CASELLE – Chi si lamentava che sul fronte del Pd le acque, in vista delle elezioni, fossero troppo tranquille, avrà cambiato idea. A dare la prima scossa ci ha pensato l’ex sindaco Giuseppe Marsaglia (uno dei tre candidati, in quota Pd, alla carica di sindaco, assieme agli assessori Angela Grimaldi e Paolo Gremo) che, nell’annunciare il suo passo indietro (o di lato… lo si scoprirà) ha sparato ad alzo zero sia sul suo partito, sia sulla maggioranza in carica.
Parlando di lotte fratricide nel partito consumate da chi voleva essere candidato ad ogni costo, di dinamiche subdole e non chiare dell’attuale classe politica, di un’Amministrazione fragile e spaccata, di una città che poteva crescere e che invece è regredita. Insomma, un’attacco in piena regola. Al quale risponde senza mezzi termini il neo segretario metropolitano Pd, Marcello Mazzù: «Con il responsabile enti locali del partito, Francesco Casciano, ci siamo interessati della situazione di Caselle – spiega – Non essendoci il tempo per organizzare le primarie, la scelta deve essere demandata all’assemblea degli iscritti, ma all’interno di regole chiare e certe. Ad esempio firmando un impegno grazie al quale i candidati sconfitti avrebbero sostenuto il vincitore. Una questione di correttezza. Ma le regole, evidentemente, a qualcuno hanno fatto venire l’orticaria. E posso dire che l’atteggiamento di Marsaglia non è accettabile. Abbiamo fatto un percorso politico parallelo, io e lui. Ma oggi non lo riconosco più. Il partito propone un percorso chiaro e trasparente: chi non lo accetta è fuori, o si fa fuori da solo. Marsaglia ha sputato nel piatto dove ha mangiato. Mi giungono, inoltre, voci di atteggiamenti intimidatori, e anche questo non si può accettare. L’Amministrazione di Caselle, pur con le difficoltà che tutti i Comuni hanno attraversato, ha fatto delle buone cose, ha tenuto la barra dritta».
Un posizione, quella dell’ex sindaco, sulla quale anche il successore, Luca Baracco, ha qualcosa da dire: «Non posso condividere il giudizio espresso sull’attuale Amministrazione da Marsaglia: giudizio che, nella forma, nei contenuti e tempistiche delude politicamente e amareggia personalmente. Una valutazione frettolosa e superficiale sull’operato della maggioranza, forse suggerita e dettata strumentalmente da alcuni che, spinti più da logiche personali che non politico-amministrative, da tempo puntano alla disgregazione più che all’unione: è triste lasciarsi guidare da costoro quando si potrebbero mettere a frutto ben più ampie qualità di strategia e di stile. Una maggioranza che, pur davanti a problematiche non ordinarie, come la nascita del Comune di Mappano e la gestione della pandemia, ha agito con compattezza ed efficacia orientando l’attenzione sulle nuove priorità ed urgenze emerse nella nostra comunità.
Nonostante le difficoltà, questo gruppo non solo ha raggiunto importanti obiettivi, come il completamento delle progettazioni relative all’ex “Baulino”, l’ampliamento della media, la presa in disponibilità, dopo 20 anni di oblio, della vecchia stazione, giusto per citare alcune cose, ma ha anche affrontato e risolto problemi ereditati dalle precedenti Amministrazioni e che da troppi anni giacevano irrisolti: vedi Seta e Consorzio di Bacino 16, personale, riorganizzazione dell’Ente… Sono grato agli assessori e ai consiglieri che mi hanno responsabilmente sostenuto e accompagnato con impegno in questi anni così duri. Chiunque si metta a disposizione della comunità merita rispetto: sarebbe bizzarro considerare tutti “arrivisti” ad esclusione di se stessi. Non voler riconoscere tutto questo, oltre ad essere poco generoso, significa anche essere mal consigliati, magari proprio da chi per convenienza personale gioca a confondere l’opinione pubblica raccontando verità distorte e che utilizza tutto e tutti per cercare in modo quasi ossessivo una candidatura per riconquistare una ribalta mediatica: io continuerò a usare la forza delle idee e dell’impegno e non quella del tentativo di discredito e della demolizione. Intendo dire che è tutto perfetto? No: ma nemmeno è accettabile sostenere che tutto sia insoddisfacente. Diffido tanto da chi sostiene che tutto vada bene come da chi sostiene che tutto vada male: entrambi non raccontano la verità e non vogliono il cambiamento che essi stessi annunciano. E non posso condividere le accuse che toccano le azioni del Partito Democratico locale, al quale sono iscritto: il Circolo del PD ha svolto il proprio compito avviando un percorso per la selezione dei possibili candidati, condividendo con questi e con la Segreteria Metropolitana di portare democraticamente all’attenzione dell’assemblea degli ascritti la decisione ultima».

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