mercoledì 4 Dicembre 2024

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ROMA – Il Governo accoglie le richieste di Coldiretti

Ottenuti primi importanti risultati a sostegno del settore agricolo

ROMA – Il Consiglio dei Ministri ha accolto le richieste avanzate da Coldiretti, ottenendo primi importanti risultati.

Per quanto riguarda la liquidità è stata approvata la ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole fino a 25 anni con garanzia pubblica ISMEA (Istituto dei servizi per il mercato agricolo).

Rispetto al caro carburante il governo ha approvato il credito d’imposta del 20% per il gasolio agricolo e per il settore della pesca mentre, rispetto al rincaro dei fertilizzanti, l’esecutivo ha acconsentito all’utilizzo del digestato, prodotto dagli allevamenti, come fertilizzante.

Per quanto riguarda le filiere in crisi sono in arrivo 35 milioni di euro in più per nuovi aiuti mentre per il costo dell’energia via libera al decreto di 1,5 miliardi di euro del PNRR per i pannelli fotovoltaici sui tetti, per l’autonomia energetica delle imprese ed in particolare delle stalle, senza consumo di suolo.

Pubblicato, inoltre, un decreto di 1,2 miliardi di euro del PNRR sui contratti di filiera per favorire un più equo riparto del valore e sbloccati i pagamenti AGEA (Agenzia per l’erogazione in agricoltura) per 86 milioni di euro in aiuto agli allevatori.

Soddisfatto il Presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini che ha ringraziato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ed il premier Mario Draghi per gli interventi a sostegno del settore agricolo.

Un passo in avanti anche se, come dichiarato da Coldiretti, restano ancora parecchie soluzioni da prendere. In primis, senza ombra di dubbio, fermare i danni causati dalla fauna selvatica modificando la legge 157 del 1992; elaborare un piano INVASI per infrastrutture strategiche per acqua ed energia; promuovere l’autosufficienza alimentare puntando sulle filiere 100% italiane; estendere l’etichettatura d’origine su tutti gli alimenti, anche al ristorante; sfavorire le pratiche sleali vietando le vendite  sotto i costi di produzione ed infine dire un secco no al cibo sintetico.   

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