ATTUALITA’ – Torna a far sentire la voce del settore imprenditoriale canavesano Giancarlo Buffo, ex primo cittadino di Rivara e amministratore delegato di una nota azienda di stampaggio a caldo acciaio e leghe leggere altocanavesana, in un una nota trasmissione televisiva nazionale per esaminare da vicino la forte crisi che le nostre piccole e medie imprese stanno vivendo, in primis a causa dell’aumento del costo dell’energia elettrica e delle materie prime, e della conseguente situazione internazionale che tutti noi conosciamo.
«Le piccole e medie imprese realizzano il 60% del prodotto interno lordo del paese e, nel corso degli ultimi 12 mesi, stanno affrontando un problema di aumento dei costi complessivi delle materie prime e dei fattori produttivi. Non solamente le materie prime di trasformazione, ma soprattutto l’energia elettrica, che è il secondo componente di costo delle attività del sistema manifatturiero. Non siamo di fronte ad un aumento solamente del 10 o del 20%, a parità di produzione e a parità di consumo, abbiamo quattro volte in più di costo dell’energia elettrica cioè le bollette sono aumentate del 400% e questo incide, non solamente sul nostro prodotto e sui prodotti del sistema manifatturiero, ma quando questo verrà trasferito sui prodotti finali ci sarà un problema anche per quanto riguarda l’andamento degli acquisti e, quindi, dei consumi. Per quanto riguarda l’energia dovremmo cercare di fare qualcosa all’interno del nostro paese e fare degli investimenti che ci consentano di essere meno vincolati all’acquisizione all’esterno di energia che è il primo fattore produttivo per tutto il sistema industriale. Su questo credo ci debba essere un’unità di intenti di tutto il sistema delle aziende, delle piccole e medie imprese, di tutti i comparti produttivi di tutti i settori, per un’azione forte sul governo che trasferisca questo in progetti concreti perché oggi noi abbiamo solo grandi annunci» ha commentato Giancarlo.
Un altro problema, rimarcato dalla chiusura dei mercati con la Russia, è quello legato all’export. Problema che le piccole e medie imprese si trovano a dover affrontare in questo concitato momento storico.
«La mia azienda non ha un contatto diretto in termini di esportazioni, ma sicuramente abbiamo un contatto attraverso i prodotti di alta gamma che noi mettiamo sul mercato e questo inciderà sicuramente sulla parte di esportazioni complessive che il nostro paese stava facendo. Non dimentichiamo che in quei mercati l’Italia esporta circa 20 miliardi di prodotti e quindi questo avrà un impatto sulla bilancia commerciale del nostro paese. Su questi temi, ma in generale sulla competitività del sistema Italia, credo che ci debba essere una maggiore attenzione rispetto alle iniziative che verranno prese anche dal governo del paese. In Italia produciamo materiale fantastico e lo dobbiamo vendere possibilmente all’estero. Questo è strettamente connesso alla competitività del sistema paese e, l’aumento del costo di tutti i fattori produttivi delle materie prime, in particolare, rischia di mettere l’Italia in una situazione di difficoltà, anche a livello di competitività. Il vero tema è che il trasferimento di tutti questi costi sull’ultimo anello della catena ricadono poi sul consumatore finale» ha continuato l’imprenditore.
Un quantitativo enorme di fondi sono stati messi a disposizione grazie al PNRR, ma lo stock di risorse per la ripresa potrebbero avere anche un effetto meno importante rispetto a quello che si prospettava.
«C’è un aspetto che riguarda l’inflazione reale che si sta generando ed è quasi da guerra perché siamo di fronte degli aumenti spropositati dei costi dei fattori produttivi che potrebbero condizionare anche le attività che sono state messe in campo con questi fondi. Il governo deve, secondo me, agire in questa direzione tenendo sotto controllo il sistema inflattivo del nostro paese in una cornice, ovviamente internazionale, perché non dipende esclusivamente dall’Italia» ha concluso Buffo.
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