A breve mi occuperò altrove anche della posta del cuore dove avrò una mia rubrica apposita ma ho scelto qui di riportare poche domande di alcuni miei lettori abituali e le pubblico sperando vivamente che i nuovi lettori che mi leggeranno altrove comprenderanno lo stile vero delle mie risposte. Vi anticipo che non poche sono le coppie e i single che soffrono e scrivono per avere un conforto ed un consiglio, così come esistono coppie ben assortite, qui ho scelto quelle più curiose e non di rado problematiche perché sono in genere quelle che per prime scrivono per avere un parere.
Ecco selezionati pochi casi per Voi.
Marina mi scrive: “Alessandra, sono sposata da tanto ed ormai, mio marito è diventato soltanto un’abitudine, monotono come pochi, vorrei tanto cambiare marito ma lui almeno mi ha assegnato un appartamento, contribuisce al mio mantenimento ed economicamente stiamo benino, come faccio a lasciarlo? Lui è assente, a casa sembra non accorgersi nemmeno se ci sono o no, è come se io non esistessi più, almeno come donna. Cosa mi consigli?”
Risposta: Cara Marina, tu hai rappresentato in sintesi la motivazione per cui resti con tuo marito: la casa che ti ha donato, il mantenimento e la situazione economica tranquilla. Ma ti nascondi dietro la parola “abitudine “.
Vedi, non ci si abitua a qualcuno che ci ha stancato per mille ragioni, tu non vivi con lui per abitudine ma perché non vuoi perdere i tuoi privilegi, è logico.
L’abitudine è in realtà la rassegnazione che tu non menzioni perché sembra una brutta parola, ti sei rassegnata, non abituata.
Quando il partner non ci dà più nessuna emozione, ci appelliamo all’abitudine o consuetudine, in realtà è solo rassegnazione.
Cosa devi fare? Dovresti solo interrogare te stessa per capire se resti accanto a tuo marito per le cose materiali o meno ma mi pare di capire che, nel tuo caso, ti interessi molto ciò che lui ti ha dato e dà, perciò valuta bene ogni decisione che comunque avrebbe dei risvolti di natura economica a tuo svantaggio.
Se sei disposta a rinunciare ad una certa tranquillità economica, è evidente che puoi rimetterti in pista e cercare qualcun altro.
Giovanna invece mi chiede: ” Ho sorpreso il mio compagno a dilettarsi con le donne in chat.
È vero, ci stavamo lasciando ma lui poi ha detto che sarebbe tornato ad essere quello di prima. Cosa ne pensi al riguardo?”
Risposta: Giovanna, io sono convinta che un vaso rotto non torni mai più sano. Le coppie che stanno o stavano per lasciarsi sono coppie finite come tali pur continuando a vivere sotto lo stesso tetto.
Perdona la mia franchezza ma i cocci riattaccati non restituiscono il vaso sano ma un oggetto che non si può più nemmeno toccare. Questo è il tuo matrimonio oggi e le chat servono a lui per rivivere qualche briciolo di emozione che ormai ha dimenticato con te. Evidentemente le chat ci sono anche per le mogli, meglio ancora se le frequentazioni sono dal vivo, magari mentre tuo marito si diletta con il virtuale, tu fai nuove conoscenze reali. Restituire pan per focaccia, non è male e non si perde tempo con una relazione finita, chissà, magari incontri qualcuno migliore.
Matilde mi chiede: “Vorrei sapere se è il caso che io porti mio marito dallo psicologo visto che lui dice (prendendomi in giro) che non gli serve uno specialista per i nostri problemi di coppia ma vorrebbe un’altra donna, così lui tornerebbe ad essere l’amante focoso dei primi tempi. Ho ragione io o lui?”
Risposta: Cara Matilde, per me, avete torto tutti e due. Tu perché credi di far tornare tuo marito ad essere quello di un tempo grazie ad uno psicologo e lui perché ti fa credere che, con un’altra donna, farebbe sesso da urlo. Quella di raccontare performances sessuali pazzesche è una caratteristica di tanti maschi, non degli uomini, ad ogni maschio, che è un uomo immaturo, piace raccontare il sesso quasi da eroe, all’atto pratico, poi ti ritrovi molto spesso un imbambolato immaturo che non sa nemmeno da dove iniziare già solo a livello di conversazione. Perciò non ritengo utile che voi andiate a spendere denaro per recuperare una relazione ormai finita. Viaggia e spendi i tuoi soldi vedendo bei paesaggi e conoscendo persone nuove. La vita si costruisce ogni giorno con belle vedute, progetti, pensieri e desideri, lascia stare le stupidaggini che racconta tuo marito e che si atteggi a super macho altrove.
La vita è fatta di tante belle cose da fare e da vedere mentre i maschilisti si limitano a raccontare solo le loro imprese eroiche sessuali (che non esistono) ma che vogliono far credere.
Tuo marito non tornerà mai ad essere quello di un tempo né con te né con altre, l’età avanza per tutti, dunque, tranquilla, lascialo giocare a definirsi macho, perché mortificarlo?
Fingendo di crederci, magari regali autostima ad uomo fortemente insicuro. Piuttosto, creati nuovi interessi, il finto macho annoia, adotta un cane, porta tu nuova vita in casa e abitua tuo marito ad occuparsi della bestiola, con passeggiate al parco, è terapeutico. Vedrai che i nuovi interessi lo faranno desistere dal raccontare stupidaggini.
Gli uomini debbono avere qualcosa da fare e sentirsi utili, altrimenti fanno danni o arrecano disturbo in famiglia.
Ed ancora, mi scrive Gianfranco: “Ti confesso che sono stato lasciato da una donna che si è dimostrata una poco di buono, essere lasciato per me è stato un dramma, lei è ora con un altro che è poi il mio nemico, perché ci sto male al pensiero? Eppure so che è una donna che dà solo fregature e dispiaceri e lo fa con tutti!”
Risposta: Caro Gianfranco, non so se riesco a consolarti ma, se lei (donna di poco valore, come tu l’hai dipinta) si è messa con il tuo nemico, hai la possibilità di vedere poi la fine che farà presto pure lui.
Evidentemente sei tu che l’avevi messa su un piedistallo ma lei si rivelata per quello che è, il fatto che ora sia in mano al tuo nemico, ti darà la soddisfazione di vedere il fallimento anche di lui.
Riguardo lei, ti dico che una persona che ti sbatte la porta in faccia, spesso ci lascia basiti in un primo momento ma poi, devi pensare che era giusto che la tua ex rovinasse anche il tuo nemico. Stai pur certo che ci hai guadagnato tu a liberartene ed ora, aspetta di vedere la fine del tuo nemico.
Tu dovresti accendere un cero alla Madonna, ti sei liberato tu e, il pacco fasullo, ora, è nelle mani del tuo nemico, non poteva capitarti di meglio.
Certe persone ti fanno un immenso dono andandosene e ricorda il proverbio: “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico!”
Simona mi dice: “Mi chiedo come mai il mio ragazzo è disordinato e non mette mai le cose a posto a casa? Ogni tanto soggiorna da me o viceversa, lo amo molto e lui pure, prova a fare ordine quando viene a trovarmi ma è più forte di lui e non ci riesce. Mi piacerebbe farlo diventare ordinato, preciso e metodico come sono io ma lo amo anche così. Che posso fare?”
Risposta: Cara Simona, ricorda che tu ami lui per quello che è. Se minimamente il tuo ragazzo davvero diventasse ordinato e metodico, tu non lo ameresti più perché è il disordinato quello che hai scelto, hai voluto lui, non il suo ordine. Tienitelo così ed ogni tanto fai qualche battuta ironica per ricordargli di mettere a posto qualcosa ma non tentare mai di cambiare una persona, non accadrà e ricordati che ami lui così com’è, se cambiasse, diventerebbe un altro.
Diego, invece mi dice: “Sono rammaricato perché non ho avuto figli. Sai, per un uomo, questo può rappresentare un handicap. Mi sento incompleto. Un uomo sterile sembra quasi asessuato per la società. Poi oggi che sono un sessantenne, mi sento insoddisfatto della vita coniugale, sai, dei figli avrebbero almeno dato un senso al mio matrimonio”.
Risposta: È indubbiamente una mancanza nella tua vita il fatto di non aver avuto dei figli. Ma non ho capito se volevi diventare padre per te, per accontentare la società o per dare un senso al tuo matrimonio.
Personalmente, sono scandalizzata dalle tante coppie che si formano solo quando nasce un figlio o restano insieme perché ci sono dei figli.
I figli non sono strumenti da utilizzare per mettere insieme le persone ma è quello che spesso si fa e non meravigliamoci poi della sofferenza della società con dei figli che fungono da reggenti di coppie scoppiate.
Sappi inoltre che avere un figlio è una responsabilità molto grande e, purtroppo non tutti sanno fare davvero i genitori al meglio, è un mestiere che si impara a fatica e non è detto che si impari. Indubbiamente è qualcosa che avresti voluto ma non bisogna mai sperare di avere un figlio per restare accanto ad una persona. Magari avresti potuto tentare di adottare un bambino, si può essere ottimi genitori anche di una creatura che non si è concepita. Ma bisogna essere e sentirsi una coppia affiatata per volere l’adozione. I figli naturali non di certo aiutano a sentirsi una coppia.
Finalmente una domanda di una persona felice e realizzata, Licia che mi comunica di essere diventata da poco mamma di un bambino, dopo anni di tentativi inutili.
Mi scrive infatti: “Quando ho iniziato a credere in me stessa pensando di poter avere quel bambino tanto atteso, finalmente è arrivato, prima ero scettica perché avevo avuto diverse delusioni sentimentali. Poi, sembra che un angelo si sia messo in cammino quando io ci ho creduto ed ho messo da parte gli uomini sbagliati e il passato. È incredibile talvolta la forza di volontà!”
Risposta: Indubbiamente, cara Licia, la forza di volontà fa molto, non dico che faccia miracoli perché non credo ai miracoli ma ai risultati di chi crede in sé, evidentemente il bimbo è arrivato quando hai cominciato a credere in te stessa, accettando di essere il presente e il futuro, il passato non porta nulla di produttivo.
Ed a proposito della mia ultima risposta a Licia, suggerisco sempre a tutti di prendersi cura della relazione più importante: quella con noi stessi.
Dalle tematiche esposte qui dai miei lettori, avete potuto constatare che spesso la gente vive di preoccupazione del parere altrui, di frustrazione per mille motivi, per una relazione sbagliata o un figlio mai arrivato, tanti, troppi sono i motivi per cui, alla fine, si rischia di non vivere mai bene il presente.
Se riempiamo il nostro bagaglio interiore di cure, attenzioni e momenti per noi, riusciremo ad affrontare i problemi e i conflitti senza doverci sempre appoggiare a qualcuno: marito, fidanzato, moglie, figlio. Perché mai la felicità dovrebbe darcela qualcuno quando sappiamo procurarcela da soli? Dobbiamo tutti nutrire maggiore autostima perché abbiamo risorse per farcela!
Ovviamente, questi e tanti altri suggerimenti si trovano nel mio libro dedicato alla felicità: www.youcanprint.it/la-felicita-ve-la-do-io/b/62150c3f-b50b-5a3d-a224-ed8dd9c9c6b1

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