BORGARO – Un fiume in piena di bambini. Colorati, divertiti, che tenevano strette le bandiere realizzate a scuola: sono stati loro i protagonisti della sfilata per le vie cittadine, svolta nel pomeriggio di domenica, organizzata per manifestare la loro contrarietà alla guerra e la voglia di pace. A promuovere l’evento il Comune, l’associazione Commercianti con Manuela Venturini a dirigere le operazioni, Nutriaid, la sezione bersaglieri e l’Istituto Comprensivo. Dal ritrovo fissato alla pista d’atletica di via Bertino, il corteo ha attraversato la città, chiudendo la camminata in piazza Europa.
«Mi auguro il messaggio di pace che lanciamo quest’oggi possa arrivare lontano – ha esordito il sindaco, Claudio Gambino – C’è bisogno di pace, e i bambini sono coloro che più di ogni altro possono portare avanti questa richiesta». Dal sindaco al parroco, don Alessandro, per la benedizione e per un nuovo appello alla pace: «Sarete voi a costruire questa pace. Ci sono persone che vogliono cambiare lavoro perché la loro azienda produce armi. Ci sono persone che mettono i loro soldi in una banca e vogliono cambiare perché quella banca finanzia aziende che producono armi. Bisogna partire da questi piccoli gesti per costruire la pace».
E poi la partenza. Con tanti bambini, con le loro bandiere, e genitori al seguito ad attraversare la città. Con l’Amministrazione compatta, con le insegnanti, con le associazioni. «Aspettiamo che la Regione sblocchi la situazione per l’accoglienza – ha commentato la consigliera Cinzia Tortola, tra un passo e l’altro – Ci sono persone che hanno dato la loro disponibilità e stanno ancora aspettando». Nel corteo anche una delle grandi artefici della giornata, la direttrice didattica Lucrezia Russo: «È molto bella questa rete che si crea a Borgaro tra realtà diverse quando si tratta di fare qualcosa di importante per una giusta causa. Doveroso ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, a partire dall’associazione Bersaglieri, sempre disponibile nei confronti della scuola, al comando dei carabinieri, che hanno contribuito alla raccolta, alle insegnanti e al personale della scuola. Ogni classe, praticamente, ha realizzato una bandiera, che oggi vengono portate per la città dai bambini. Un grazie anche alle famiglie, sia per le donazioni che hanno fatto, sia per la disponibilità data all’accoglienza». E non poteva mancare il dottor Costanzo Bellando, di Nutriad: «Abbiamo avviato una raccolta di beni di prima necessità che, grazie alla collaborazione di un’associazione di Brescia, vengono inviati in pochi giorni direttamente in Ucraina. E parte delle donazioni in denaro sono impiegate per l’acquisto di materiale chirurgico, perché sappiamo che il lavoro è molto e il materiale ormai introvabile. Giusto darsi da fare per questa causa, me senza dimenticare che nel mondo ci sono 84 milioni di profughi in diversi paesi. La nostra associazione opera con un presidio medico anche in Val di Susa, tappa obbligatoria per i migranti che cercano di raggiungere la Francia».
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