MAPPANO – Che ormai si sia entrati in pieno clima da campagna elettorale lo si evince da molti particolari. Non ultimo il fatto che le opposte fazioni, in questi periodo, si scambiano bordate non indifferenti. E se solo qualche giorno fa, parlando degli accordi stretti con i Comuni cedenti, e degli euro ottenuti da Mappano, il consigliere Valter Campioni non aveva esitato nel definirli: «La prova del fallimento dell’Amministrazione Grassi», ora è lo stesso sindaco Francesco Grassi a bollare l’intervento del consigliere come: «Artificioso e fuorviante».
Su una cosa le visioni dei due protagonisti della scena politica mappanese convergono, e cioè che l’iter legale e politico che ha portato a chiudere le vertenze con i Comuni “vicini di casa” è stato lungo e complesso. Per il resto le posizioni sono estremamente lontane e divergenti. Quello che per Campioni è stato il sintomo di un fallimento, per Grassi è una vittoria: «Questo lungo lavoro ci ha permesso di riportare a Mappano circa quattro milioni di euro – ribadisce – e le spese legali sono solamente l’1,5 per cento di quanto ottenuto. Con i quattro milioni di euro ricavati abbiamo pagato cinque anni, dal 2017 al 2021, di spese per l’illuminazione pubblica, ratei di mutui, spese di personale e sono avanzati ancora 350.000 euro da investire per i mappatesi, e un capitale di 1.200.000 euro di azioni di società partecipate».
E l’1,5 per cento di quattro milioni significa 60mila euro di spese legali, vale a dire la somma evidenziata da Campioni: numeri sui quali i due convergono, anche se cambia il modo di vederli e di interpretarli. «Se per assurdo avessimo seguito l’impostazione di Campioni e delle altre minoranze, disposte a rinunciare alle iniziative legali, oggi invece di avere circa 350mila euro liberi da spendere per i mappatesi, avremmo un debito con Caselle di un milione e mezzo di euro – prosegue – con Borgaro di 250mila, con Leini di 170mila e con Settimo di circa mezzo milione. E non avremmo ricevuto partecipazioni azionarie per un valore complessivo di un milione e 200mila euro». E poi l’ultima stoccata: «Le risorse recuperate sono frutto del complesso lavoro di chi, come noi, ha avuto a cuore il futuro di Mappano – conclude il sindaco – Altri avevano commesso sul suo fallimento, ma hanno perso la scommessa».
