MAPPANO – Vicinanza alle popolazioni coinvolte nel conflitto tra Russia e Ucraina, informazione sulla storia passata e recente di quelle regioni e una grande richiesta di pace. Venerdì sera piazza Don Amerano ha ospitato, su invito dell’Amministrazione, cittadini e associazioni per un momento di riflessione e sensibilizzazione su quanto sta accadendo a non troppa distanza da noi. Più o meno la stessa distanza che separa, come è stato detto nel corso dell’incontro, Trieste da Siracusa.
E se sulla piazza ci sono stati canti e pensieri rivolti alla pace, la sala “Garofalo” è stata il teatro dell’incontro con il professor Paolo Candelari, del Centro Studi Sereno Regis. Che ha ripercorso, dal punto di vista storico e geopolitico, prima la nascita dell’Ucraina come stato indipendente, poi i rapporti, non sempre cordiali, con la Russia e infine le ragioni che hanno portato al conflitto in corso. «L’Ucraina è russa? Culturalmente sì – ha spiegato – Non esiste una letteratura ucraina, buona parte della popolazione parla russo. Ma dal punto di vista dello stato, l’Ucraina è legittimamente indipendente. Un’indipendenza conquistata non con un colpo di mano, o partendo dal basso, ma con degli accordi intercorsi tra quelle che erano le ex repubbliche dell’Unione Sovietica e la Russia».
Con uno sguardo anche a quello che potrebbe accadere perché, comunque, parlando della Russia, si tratta pur sempre di una nazione dotata di un arsenale atomico sufficiente e dal saltare in aria il mondo intero, e per più di una volta, e con un esercito numeroso e armato. Con un notevole potere “contrattuale”, basato sull’esportazione delle sue, notevoli, risorse naturali, ma con un’economia fragile. Protagonista di un futuro, anche nostro, tutto da scrivere.
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