LOMBARDORE / FRONT – Variante 460, le aziende: “Non è una battaglia contro l’agricoltura”

In una nota il Comitato spontaneo delle aziende territoriali pro 460 Lombardore-Front-Salassa ed UNISA difendono la validità del progetto in termini economici

LOMBARDORE / FRONT – “Non è una battaglia tra opposte fazioni, come qualcuno ha finora fatto credere, da vincere a tutti i costi”. È quanto dichiarano il Comitato spontaneo delle aziende territoriali pro 460 Lombardore-Front-Salassa ed UNISA, dopo la manifestazione di protesta messa in atto da Coldiretti.

“La realizzazione del progetto relativo alla variante Lombardore-Front – proseguono – non deve dividere gli agricoltori dagli industriali, ma deve piuttosto unire tutti i territori che attraverserà in un obiettivo comune: quello di facilitare il passaggio pesante e automobilistico a vantaggio della diminuzione dei livelli di smog e quello di consentire al sistema industriale del territorio di far fronte alle spese di trasporto, effettuando risparmi da non poco conto da reinvestire nelle aziende. La contrapposizione tra mondo agricolo e quello industriale in questi trent’anni ha fatto comodo a molti. A chi non importa, in questa fase.”

“Siamo rispettosi di tutte le istanze associative, e ribadiamo l’importanza del progetto infrastrutturale. Lo stanziamento approvato da città Metropolitana e Regione non deve assolutamente più essere messo in discussione. Le risorse finanziarie concesse dopo 40 anni di studi, analisi, dibatti e confronti sono la sintesi lunga e travagliata dello stato in cui versano i comuni ed il comparto manifatturiero canavesano. La coesione sociale quasi totalitaria ottenuta, deve assolutamente essere attenta a minimizzare le esternalità negative, ma ferma sulle priorità contingenti. Mentre avanza la desertificazione industriale nazionale, con la perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore industriale, il Canavese sta affrontando il cambiamento mantenendo le opportunità occupazionali.

“Migliaia di posti lavoro sono ancora presenti nel territorio ma vanno sostenuti con gli ammodernamenti infrastrutturali necessari. – Concludono – In tutta Europa i territori sono impegnati a trovare soluzioni di mobilità efficiente e sicura. Togliere il traffico dal centro dei paesi abitativi, evitando continue frenate e ripartenze dei mezzi privati e pesanti, ridurrà fortemente l’inquinamento e permetterà di accedere in sicurezza al posto di lavoro abbattendo impedimenti alla viabilità, traffico e pericoli connessi.”

LOMBARDORE / FRONT – Variante 460, le aziende: “Non è una battaglia contro l'agricoltura”

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