venerdì 29 Settembre 2023

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BORGARO TORINESE – Il Giorno del Ricordo per ricordare davvero (FOTO)

Una commemorazione vissuta nel senso pieno, senza polemiche

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BORGARO TORINESE – Raramente, ad essere di manica larga, si è vista una commemorazione del Giorno del Ricordo andata in scena senza sollevare la minima polemica come quella che si è svolta a Borgaro. Raramente, sempre per essere di manica larga, si sono visti Comune, associazioni, gruppi politici, sensibilità politiche diverse, per non dire opposte, lavorare insieme a tutto vantaggio del ricordo di quel momento particolarmente confuso della nostra storia, vissuto – anzi, subito – in un angolo d’Italia complesso e articolato per mille motivi. E allora tanto di cappello a chi ha realizzato questo mezzo miracolo: il Comune di Borgaro, con gli assessori Fabrizio Chiancone ed Eugenio Bertuol in primis, l’Anpi guidata da Dario De Vecchis e il gruppo consigliare di Cristiana Sciandra.

A Borgaro il Giorno dei Ricorso è stato vissuto nel suo senso più pieno: ricordare. Non solo: far conoscere a chi proprio addentro alla questione non è, cosa siano state le foibe, cosa sia stato l’esodo di istriani, dalmati e giuliani.

E se l’appuntamento del mattino ha ricalcato quanto già fatto gli anni scorsi, con la commemorazione alla lapide posizionata anni addietro al cimitero, primo passo di un cammino che ha dato i suoi frutti, la vera novità è avvenuta in serata. Un incontro in sala consigliare (riservato in presenza a organizzatori e ospiti, a causa delle tristemente note limitazioni imposte dalla pandemia, ma visibile da chi lo voglia sulla pagina Facebook del Comune di Borgaro) dove i veri attori sono stati coloro che quei giorni li hanno vissuti sulla propria pelle. Chi ha dovuto lasciare in fretta e furia casa, cose ed affetti per salvare la pelle e con l’unica colpa di essere italiani e di voler continuare ad esserlo, diventando stranieri nel proprio paese. Chi ha perso, nelle foibe, parenti ed amici. «Come Anpi – ha spiegato De Vecchis in apertura di serata – abbiamo voluto dialogare con chi era dall’altra parte per poter capire se era possibile fare un’iniziativa in comune su questo tema. Con la volontà di far parlare questa piccola comunità, che quel dramma l’ha vissuto realmente».

© Riproduzione riservata

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