BORGARO TORINESE – Anche il Comune aveva dovuto mettere le mani avanti, avvisando i cittadini che tra contagi, quarantene e isolamenti che avevano imperversato anche tra gli uomini deputati alla raccolta rifiuti, il servizio avrebbe avuto qualche contrattempo. Cosa avvenuta non solo a Borgaro, comunque.
«Ma questi disagi, che si sono avuti sul nostro territorio in merito alla rimozione dei rifiuti, e in particolare modo della plastica, richiedono una breve riflessione – commenta Cinzia Tortola, consigliera del Movimento Cinque Stelle – Il servizio di smaltimento della plastica e del vetro/alluminio, ma più in generale tutto quanto attiene allo smaltimento rifiuti, lascia insoddisfatti i cittadini di Borgaro, a fronte però di costi sostenuti. Non si può negare che a volte certi comportamenti “incivili” nello smaltimento, ad opera di qualcuno, complichino la gestione dei rifiuti e degradino il territorio, ma è indubbio che Seta svolga un servizio pubblico, in misura prevalente a favore dei Comuni, come ripotato nel suo Statuto. Ed è proprio questa caratteristica, quella di essere un ente che svolge un servizio pubblico presso i Comuni, che dovrebbe garantire e tutelare i fruitori del servizio. La situazione pandemica ha senza dubbio creato delle difficoltà a Seta, ma si tratta di ulteriori difficoltà che vanno ad aggravare una situazione non sempre soddisfacente che oggi non garantisce la stessa equità di trattamento in tutte le zone di Borgaro. I ritardi nello svuotamento delle campane, la mancata pulizia o la rottura delle stesse non sono riferibili a questo momento pesantemente segnato dai contagi: sono anni che se ne parla. Non ci sembra che il Comune, in qualità del suo ruolo di socio, abbia mai formalmente protestato, e se è avvenuto non ne è giunta notizia ai cittadini. Sarà possibile ripensare a soluzioni diverse dagli attuali punti di raccolta? Qualcosa che possa migliorare il gradimento estetico di queste strutture, troppo simili a recinti per animali?».
