CIRIÈ – È di ieri l’informativa resa nota dall’Asl TO4 in riferimento alla riorganizzazione della presa in carico delle donne che richiedono l’interruzione volontaria di gravidanza presso il nosocomio di Ciriè. La riorganizzazione, avviata tramite un processo di revisione delle attività del “Dipartimento Materno-Infantile” al fine di uniformare i servizi assistenziali presenti sul territorio della stessa Asl, prevede dal 15 febbraio la presa in carico delle donne che richiedono l’IVG, sia quella farmacologica che quella chirurgica, anche presso l’Ospedale di Ciriè che, nelle scorse settimane, è stato oggetto di numerose critiche e accuse a causa della presenza esclusiva di personale medico obiettore.
Proprio per questo motivo è nata una petizione on-line, lanciata da Giulia Sopegno che ha raccolto, attraverso la piattaforma change.org, 11.513 firme. Tra le richieste quella di chiarezza da parte delle Asl, consultazione dei dati per poter fruire delle prestazioni mediche, concorsi per l’assunzione di più di un ginecologo coscienzioso a Ciriè e una percentuale di obiettori in ogni singola struttura, non superiore al 50%. Le donne, infatti, sono costrette a spostarsi verso i nosocomi torinesi, primo tra tutti il Sant’Anna, che si fa carico del 45% delle IVG di tutta la Provincia.
Una risposta, quella della To4, che non si è fatta attendere, andando così incontro a tutte quelle donne che, attraverso la legge 194/1978, non fanno altro che rivendicare la tutela sociale della maternità e dell’interruzione volontaria della gravidanza.
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