Con grande piacere, incontro nuovamente per i lettori di ObiettivoNews, l’Avvocato Antonino Galletti, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Domanda: Presidente, immagino che l’anno giudiziario, da poco concluso, abbia affrontato anche la questione del Covid.
Risposta: Sì in effetti è stato molto incentrato sulla pandemia e sul perdurare dell’emergenza sanitaria.
Domanda: Ci sono novità nel settore Giustizia?
Risposta: L’impiego di sedicimila giovani per aiutare i Giudici a smaltire il lavoro arretrato con ricerche e tutto quanto può essere utile per ogni procedimento o giudizio.
Domanda: I giovani di cui parli andranno a collaborare nel civile o penale?
Risposta: Lavoreranno sia nel civile che nel penale e sono neo laureati in Legge.
Domanda: Concretamente, di cosa si occuperanno questi assunti neolaureati in legge?
Risposta: Accompagneranno i Giudici in attività di ricerca. Si tratta di un aiuto per i Giudici e di un passo avanti trattandosi di un investimento importante. Sperando ovviamente che, questi giovani, riescano a smaltire gli arretrati.
Domanda: Cosa ancora vorreste come Ordine?
Risposta: Visto che i provvedimenti organizzativi sono delegati ai capi uffici giudiziari, noi invece vorremmo che fossero uniformi sul territorio nazionale. Vorremmo che il Ministero dettasse le linee guida sul territorio nazionale, come già detto.
Domanda: Avvocato, cosa ancora si può fare per migliorare anche il vostro lavoro?
Risposta: Bisogna investire sul telematico sia dal Giudice di Pace che per il giudizio ordinario. Anche il processo penale va implementato, va migliorato.
Domanda: Immagino, Presidente, che anche il vostro lavoro sia più complicato a causa di questa pandemia.
Risposta: Bisogna ridare funzionalità agli avvocati, permettere che gli avvocati abbiano contatti con le cancellerie mentre il sistema è ancora troppo lento da prevedere addirittura quattro pec, vorrei un download.
Domanda: Quanto durerà ancora il tuo incarico come Presidente?
Risposta: Per un altro anno ed avrò l’onore di fare il possibile per semplificare la vita agli iscritti e di traghettare gli Avvocati verso il superamento di un periodo pesante per tutti.
Domanda: Presidente, a proposito, come vi siete organizzati dato il periodo pandemico?Risposta: Gli avvocati si sono fatti carico da soli superando il momento e facendo molto poco leva sull’aiuto dello Stato. C’è il sistema fiscale oppressivo per tutti noi.
Domanda: Visto che sei un Avvocato e un Presidente benvoluto ed apprezzato, ci devi assolutamente dire cosa pensi di fare a fine mandato.
Risposta: Continuerò ad impegnarmi nell’Avvocatura dove mi vorranno i Colleghi e se mi confermeranno la fiducia.
Domanda: Lo so che non è il massimo il doverti fare spesso domande legate al periodo di pandemia ma vorrei ugualmente che tu facessi un bilancio della tua presidenza, nonostante il lungo periodo di crisi per tutti.
Risposta: Non posso che fare un bilancio comunque positivo della mia consiliatura nonostante la crisi sanitaria ed economica. La crisi economica ha ridotto le attività e le imprese ed anche i compensi degli avvocati.
Domanda: Lascia i nostri lettori con qualche considerazione sulla tua professione.
Risposta: Premesso che io mi occupo di Amministrativo e Civile ormai da venticinque anni, considero ancora oggi, come in passato, la professione forense la professione più bella del mondo e la consiglio vivamente ai giovani.
Domanda: Dunque, cosa significa per te essere Avvocato?
Risposta: Fare la professione più bella del mondo, mi ripeto, perché incide sulla libertà e i diritti fondamentali. Non esiste cosa più brutta di essere privati dei propri diritti e della propria libertà personale. Ti assicuro che non è così per tutti e ci sono avvocati, in tanti paesi del mondo, che vengono maltrattati ed incarcerati. In Italia, almeno questo non succede.