mercoledì 6 Dicembre 2023

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IL SOCIAL È  UN TRITACARNE!

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Il titolo è una frase che disse un mio amico che non amava esporsi ma che faceva lo spavaldo soltanto scrivendo in chat.
Ma anche se uno se ne resta in silenzio, ci sono quei pochi amici che conoscevano bene il mio amico silenzioso e capitava di chiedere a qualcuno di loro se potessi accettare di prendere un caffè con uno a me sconosciuto.
Del resto, un’amicizia con una persona che si espone ed è apprezzata come me, ha creato nel tempo curiosità e qualcuno dei soliti amici ha continuato a lungo a parlare con diverse richieste del Tizio con cui poi presi il caffè, mi sentivo la protagonista di una telenovela a puntate di cui volevano conoscere il seguito.

Poi, ad ogni mio articolo in cui mettevo in luce alcuni strani atteggiamenti del misterioso amico virtuale, già prevedevo i commenti ironici mirati da parte di chi conosceva il soggetto di cui parlavo anche se non sapeva che io scrivessi di lui, solo che la morbosa curiosità degli amici non poteva impedirmi di scrivere visto che piace molto agli altri ciò che di vero riporto nei miei articoli che trattano comunque le stranezze umane in generale senza fare mai nomi.

Ricordo, a tal proposito, un mio vecchio collega che immaginava addirittura rapporti sessuali consumati (tra due nostri colleghi) in ufficio deducendolo da alcune impronte lasciate dai diretti sospettati su un mega tavolo di vetro. Al pettegolo collega non andava giù (in realtà) che la piacente dipendente parlasse soprattutto con un altro e non con lui nella grande sala riunioni ed allora passava le sue giornate lavorative ad inventare, nemmeno fosse stato un detective incaricato di cercare dei tradimenti!

Tornando invece al mio riservato amico virtuale che qui chiamo “Il Tritacarne”, grazie a lui, ho iniziato ad amare il suo settore anche se alcuni nostri amici comuni social e non si sono nel tempo incuriositi sempre più quando anche io ho iniziato ad essere più schiva alle domande su di lui.
Solo da scrittrice mi sento libera di descrivere gli altrui comportamenti strani, cosa che non posso fare invece con le interviste.
Ma appena dai amicizia a qualcuno, il più delle volte ti ritrovi in chat o di persona commenti del tipo: “Anche tu conosci Tizio? Ma dal vivo oppure solo virtualmente?”


È successo anche che mi chiedessero diverse volte del mio amico Tritacarne, la mia risposta da tempo ormai è: “L’ ho conosciuto ma non è più nei miei contatti e non intendo parlarne!”
Alcune volte non piace la mia chiusura perché aumenta l’altrui curiosità, qualcuno mi ha detto: “Ah ho capito, lui ci ha provato e gli è andata male. Sei talmente piacente che ognuno ci prova!”
Tuttavia, se il mio amico non è più tale da tanto, non per questo non ci sono amici miei e suoi che ancora scrivono a me ogni tanto battute già solo per curiosare.
“Hai più sentito il tuo spasimante? Lo hai rivisto?”
Fin qui, le battute ironiche, io sono persona di spirito e non mi offendo, poi mi è capitato anche di ascoltare invece amici che mi raccontavano la sua vita vera sin da giovane ma francamente non mi cambiava nulla sapere se un amico facesse il casellante o il barista, mentre conoscere le anomalie caratteriali e i problemi personali, invece mi è servito per avere un quadro completo del mio amico Tritacarne.


Il social è davvero usato come un tritacarne nel senso che tutti ci buttano dentro falsità, like, cuori e complimenti, per sentirsi meno soli e magari poi nella vita reale, certi uomini che si atteggiano a machi in una chat con paroloni ad effetto, poi li scopri dal vivo del tutto privi di coraggio, questo è un fenomeno cui prestare attenzione.
Aggiungo poi che davvero gli amici degli amici hanno la capacità di stravolgere la realtà a suon di commenti di basso profilo e il social somiglia ad un luogo di comari.
Da certe dubbie telefonate ricevute ai commenti privati, alle maldicenze, capita di tutto quando ci si espone per lavoro, ormai nemmeno ci faccio più caso.

Va detto anche che i pettegoli sono sempre esistiti, ricordo un collega di mio padre che chiamava una donna la “zoccola” ma era solo la moglie benvestita di un collega che parlava con il capo, dunque la fantasia andava a mille, eppure i social non esistevano un tempo.
Oggi, finire in un tritacarne è altrettanto semplice, basta essere una scrittrice magari carismatica o piacente  ed avere contatti comuni ma, il non voler parlare di chi ha scelto di non esserci più amico, crea sempre curiosità, almeno se ti conoscono e ti ammirano come persona.
Mi capita anche di subire raramente una sorta di interrogatorio quando incontro qualche amicizia social per la prima volta, di recente ci vediamo con una commercialista, che mi dice un po’ stizzita:
“Ho visto che non hai più nei contatti Mario  X, perché? È bravo, non dovevi eliminarlo!”
Per eliminare un amico dai contatti devi chiedere il permesso? Mi chiedo.

Mentre, tornando al mio amico Tritacarne, alcuni che parlavano con me, lo descrivevano come lo sfigato che ci ha provato, quello che immaginava relazioni virtuali ed infine, il mio amante. Gli altri ipotizzano loro situazioni varie visto che io non dico nulla.
Una signora che è stata per poco nei miei contatti social mi ha attribuito di recente perfino una relazione amorosa finita male con il Tritacarne scrivendomi, come a volermi consolare della triste perdita, questo mi ha ricordato quanto sia gretta la mente umana, di certo una tipa ben poco amante del ragionamento.

Volendo riderci su, vorrei anche precisare a chi crede che i meccanismi del social mi mettano in imbarazzo,  che, da quando intervisto persone delle Istituzioni e mi  vedo accogliere da loro con frasi di apprezzamento per qualche mio articolo in cui ho parlato di un maniaco o squinternato, mi rallegro perché comprendo che uomini di qualsiasi livello si dilettano anche loro nel leggere gli squilibri di cui parlo senza remore, seppur nei loro rari momenti di svago e riflessione, dopotutto questa attenzione mi fa soltanto piacere ed onore.
Ma è assolutamente vero che il social non fa assolutamente capire chi ci dà amicizia virtuale, il mio amico Tritacarne infatti l’ho conosciuto per davvero attraverso i racconti di chi ha lavorato con lui e di chi lo frequenta, il virtuale nasconde tutto di una persona, altrimenti lui avrebbe potuto continuare all’infinito a raccontarmi storielle di fantasia.
Ed ecco che amo ricordare a tutti che dovremmo avere più contatti veri, oppure correre a conoscere dal vivo i contatti social perché la follia e la sofferenza si nasconde bene dietro il profilo di chiunque, ed è  pieno il mondo di individui dalle fragilità irrisolte,  il signor Tritacarne è solo uno dei tanti con fragilità ma è impossibile conoscere chiunque solo attraverso un social.

“Siamo in un mondo silenzioso, soffocato e soffocante, che ha perso i suoi colori!”
Tratto da un articolo sul giornale: “Internazionale”.

La gente giudica e non ha le minime competenze per farlo. La gente giudica ma non esamina. E le sofferenze di ciascuno rimangono nascoste dietro lo schermo di un PC. In tal senso, il social è un tritacarne. Il mondo è sfuggente e lontano da ogni fisicità, dove le persone preferiscono salutarsi con un like, con una manina, con un cuoricino e con un complimento ad effetto, tutto questo perché farlo dal vivo è troppo impegnativo.

E poi, non meravigliamoci di leggere su giornali importanti come “La Stampa “che il sesso da qualche tempo a questa parte non lo si fa più dal vivo né con la propria moglie ma soltanto grazie allo schermo di un PC!

Già ma lo schermo come non ci fa vedere dagli altri, altrettanto non ci fa vedere dentro noi stessi, ecco dov’è il vero tritacarne, è dentro di chi non sa fare pace con sé stesso, il social è solo un mezzo utile, sono le persone ad avere dei conflitti irrisolti non è il mezzo ad essere malato, è solo il suo uso distorto che può rivelare comportamenti strani, e questo lo sa bene il signor Tritacarne ma vale per tutti coloro che sostituiscono la vita reale con uno schermo.

uomo nascosto dietro pc (res)

© Riproduzione riservata

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