VALCHIUSELLLA – La Delegazione FAI di Ivrea e Canavese invita, con il consueto rispetto delle norme di sicurezza, alle Giornate FAI d’Autunno in Valchiusella a Rueglio, Valchiusa e Val di Chy località montane che racchiudono opere d’arte, una manifattura di Cashmere e una Baita con Cappella ed edicola votiva (privata). Fuori dagli itinerari, lontano dai clamori, ma pervase da incanti e scorci paesaggistici, unite da una forte identità di territorio montano fiero anche di realtà produttive, in una ottica di attenta e giusta valorizzazione slow della proprie tradizioni.
Il borgo caratteristico di Rueglio sulla riva destra del Torrente Chiusella (case raccolte in cerchio attorno al centro del paese con tetti in losa ), dischiude Kà ‘d-Mezanis abitazione borghese risalente al XV secolo.
La Kà ‘d-Mezanis, diventata proprietà comunale dalla fine degli anni ‘90, grazie al sapiente restauro effettuato dal 2016 al 2018 che ha permesso di aprirla al pubblico, contiene affreschi di pregiata fattura che consentono di ricostruire un percorso della storia locale e del Piemonte. I lineamenti che contraddistinguono l’edificio sono testimonianza dell’edilizia tipica dei territori montani e, più generalmente, del Piemonte fra il XVI e il XIX secolo.
Tutti gli ambienti fruibili grazie ai Volontari che accompagneranno e consentiranno di scoprire dal sottotetto ai locali del pian terreno, un tempo ad uso prettamente rurale con stalle e fienile, oggi spazi liberi per l’allestimento di mostre d’arte e laboratori; mentre al primo piano si aprono al pubblico camere da letto e una sala detta “Salone degli affreschi”.
L’intero edificio è stato in perenne trasformazione sin dal suo inizio: dal nucleo quattrocentesco semi-fortificato, fino alle addizioni di fine Settecento. Ora rifugio di signori, ora dimora di fantasmi nelle credenze popolari, si è di volta in volta reinventato chiudendosi o aprendosi all’ambiente circostante. La casa ospita, al secondo piano, la mostra permanente “Un montanaro con il cuore nel mare” che racconta la vita e le opere di Pietro Corzetto Vignot, chiamato a Rueglio “Il Vignot” e vissuto tra l’800 e il ‘900.

“Il Vignot”, personaggio intrigante e seducente per più di un motivo è nominato a giusto titolo “poeta scienziato” per le sue numerose passioni sia nella poesia, sia nella scienza. Il Vignot poeta ha scritto numerose poesie ed un lavoro teatrale ambientato proprio in questa casa. La sua opera è interamente in versi e racconta con uno sguardo divertito, ma quasi da sociologo, la vita ed i rapporti sociali dei contadini dei suoi tempi. Ha scelto di scrivere nel dialetto ruegliese, inventando un sistema di scrittura originale, arricchendo il nostro alfabeto latino con segni supplementari per trascrivere i suoni specifici del ruegliese.
“Il Vignot” scienziato ha ideato e realizzato un sommergibile da lui chiamato Sfera Metidrica e di cui si può ammirare la riproduzione realizzata in scala ridotta presso il cortile della sede di Biblioteca e Filarmonica.
A Rueglio, oltre all’antica seicentesca Chiesa Parrochiale, menzionata già da documenti e lacerti medievali, i visitatori potranno percorrere le vie del borgo degustando specialità locali e visitare piccole realtà artigianali di ceramica, pittura, tappeti, ma, interessante sarà completare la visita l’itinerario per visitare con pochi minuti in macchina o in bicicletta ( anche un calesse in quei giorni disponibile ) transitando davanti al famoso tiglio oggetto di attento recupero dal Consorzio Forestale del Canavese denominato l’Albero delle Streghe, si giunge i Piani di Cogna, incantati plateau immersi nella pace montana, per terminare il cammino al Monte Sinai, dalla cui sommità, attraversando una proprietà privata in stile “estancia” alla “argentina”, si può ammirare un panorama mozzafiato !
A pochi chilometri da Rueglio a Val Di Chy (già Lugnacco) la Delegazione FAI del Canavese vuole far conoscere una eccellenza artigiana del Piemonte la “Accornero Cashmere”, un atelier di grande manualità che da oltre trent’anni collabora con le più importanti griffe della moda, dell’abbigliamento e per la casa. Vengono trasformate fibre pregiate come cashmere, vicuna e seta, applicando tecniche artigianali ed artistiche, ormai patrimonio di pochi. Gli artigiani utilizzano ancora i telai in legno da loro stessi restaurati per realizzare sciarpe, stole, pashmine, shahtoosh, insieme a coperte e tappeti.
Si prosegue a Valchiusa (Vico Canavese) località Inverso (o si inizia l’itinerario meglio proprio da quest’ultima) a località Gattere di proprietà (privata) della Famiglia Luciani: partendo dalla Chiesa Parrocchiale di Inverso, camminando (15’ con scarpe da trekking) lungo un’antica mulattiera immersa in una faggeta centenaria, si raggiunge una baita localmente conosciuta come “Casa Gattere” o “casa del parroco”, situata in un punto panoramico molto suggestivo che si apre sulla valle sottostante.
La casa baita ed il pilone votivo-tempietto posto di fianco all’edificio, quasi interamente affrescati, testimoniano l’opera realizzata dal pittore valchiusellese Giovanni Vacchio nel 1824. Sulle pareti murali dei due edifici i dipinti riprendono temi religiosi quali la trinità, l’ascensione di Gesù e diverse figure di santi. Mentre i soffitti che portano ai ballatoi della scala interna sono dedicati a miti e dei pagani quali la Fortuna, Flora e Minerva. All’esterno, invece, balzano agli occhi due medaglioni con simboli massonici. Un busto dedicato a Vittorio Emanuele I è collocato nella stanza situata a pianterreno. Allo stato attuale delle ricerche non si hanno notizie precise di chi commissionò gli affreschi nel 1824 ed è accertato che nel XX secolo l’edificio fu per lungo periodo proprietà della famiglia Vercellio, di cui uno dei componenti fu parroco di Andrate.
La visita interna della Baita comprende una curiosa collezione di manufatti agricoli e di artigianato locale, da molto tempo presenti nella proprietà.