TORINO – La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese nei confronti di 2 soggetti indagati per riciclaggio dei proventi da truffe informatiche.
L’attività, diretta dalla locale Procura della Repubblica, P.M. Dott.ssa Manuela Pedrotta, e condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico – finanziaria Torino, si inserisce nell’ambito dell’operazione Casanova”, che a dicembre scorso ha consentito di trarre in arresto 19 persone e denunciare ulteriori 50 soggetti per riciclaggio transnazionale di denaro proveniente dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle cc.dd. “sentimentali” e quelle informatiche, con accesso abusivo a personal computer e falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.
In particolare, gli ultimi 2 destinatari del provvedimento restrittivo della libertà personale sono stati un italiano di rientro da un Paese extra UE e un cittadino rumeno, rintracciato nella città della Mole.
Gli arrestati avrebbero riciclato denaro frutto della truffa del “man in the middle”, consistente nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”, così da indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.
Le investigazioni, avviate nel 2018, hanno tratto origine da plurime denunce presentate da imprenditori nazionali ed esteri vittime delle descritte frodi, nonché dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette che hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, per rilevanti importi, da parte di società ubicate in Italia e all’estero (Cina, Messico e Gran Bretagna). Nell’ultimo triennio, i due arrestati avrebbero complessivamente riciclato proventi illeciti per 300.000 euro.
Per contrastare il fenomeno nel suo complesso, nel corso dell’operazione “Casanova” le Fiamme Gialle hanno analizzato oltre 30.000 transazioni finanziarie e 200 segnalazioni per operazioni sospette, avvalendosi, grazie all’attivazione del Comando Generale – II Reparto, della cooperazione internazionale fornita da 22 Paesi.
L’azione condotta sul fronte dell’individuazione e del recupero dei proventi illeciti ha consentito all’Autorità giudiziaria, sino ad oggi, di disporre sequestri per complessivi 1,5 milioni di euro, nonché di restituire a talune delle vittime somme loro sottratte per 130.000 euro.
L’operazione “Casanova” testimonia, tangibilmente, l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente nel contrasto ai reati a sfondo economico-finanziario attraverso il monitoraggio dei flussi di denaro e lo sviluppo sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate dagli intermediari finanziari, finalizzati all’individuazione di capitali di origine illegale, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e minano la trasparente circolazione di valori.
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