TORINO – Nel tardo pomeriggio di ieri 8 maggio un detenuto di origine Italiana con problemi psichiatrici ha tentato di strangolare, senza apparente motivo, un Agente della Polizia Penitenziaria nel carcere di Torino. Teatro dell’episodio il primo piano del padiglione “C”. Si tratta dello stesso detenuto che circa dieci giorni fa sferrò una violenta testata a un Ispettore della Pubblica Sicurezza. L’Agente è stato accompagnato al Pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino dove è stato dimesso nella tarda serata con 5 giorni di prognosi per aver riportato distrazione rachide cervicale.
Negli ultimi due mesi, nel carcere di Torino si sono verificate più aggressioni in danno del personale di Polizia Penitenziaria che hanno dovuto, loro malgrado, fare ricorso alle cure ospedaliere esterne.
A darne notizia è Leo Beneduci Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. – (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria): “Quanto ripetutamente accaduto è il risultato di una politica penitenziaria attuata in assoluto dispregio delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria spesso lasciato solo nelle sezioni detentive ad operare in assoluta ristrettezza di mezzi e di supporti anche con 100/150 detenuti alla volta e anche con detenuti di estrema pericolosità. Sono gli ennesimi episodi a riprova del fatto che un eccessivo “buonismo” nella gestione di penitenziari problematici come quello di Torino può mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza nonché l’incolumità degli Agenti di Polizia Penitenziaria che vi operano e che come già detto sono completamente abbandonati a loro stessi a fronte di un sovraffollamento di oltre il 30% della popolazione detenuta complessa e difficile da gestire con casi particolari e psichiatrici. La situazione è sempre più drammatica per il personale di Polizia Penitenziaria che si trova a gestire, come già detto, una popolazione detenuta sempre più complessa e difficile e a farne le spese è solo lo stesso personale di Polizia Penitenziaria. Chiediamo l’intervento immediato del Ministro Cartabia considerato che il personale di Polizia Penitenziaria non interessa più a nessuno – le politiche penitenziarie oramai sono completamente concentrare a favore dei soli detenuti.”
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