CASELLE TORINESE – Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Per ricordare questa data la la Biblioteca “Jella Lepman” e i Servizi Giovani della Città di Caselle Torinese hanno scelto di proporre una selezione delle poesie e disegni dei bambini di Terezin.
I bambini di Terezín erano quasi 15.000 minori ebrei, tra i 7 e i 13 anni, che tra il 1941 e il 1945, vissero nella città-fortezza vicino a Praga di Theresienstadt (Terezín). Nonostante la fame, le malattie e le molte privazioni, sotto la guida di alcuni pedagogisti prigionieri con loro nel campo hanno lasciato tracce sorprendenti della loro creatività e voglia di vivere: disegni, racconti, poesie e musica. L’United States Holocaust Memorial Museum calcola che il 90 per cento di quei bambini morirono nei campi di sterminio, in particolare ad Auschwitz.
“Quante domande echeggiavano dentro la mente e il cuore di quei bambini. Domande più grandi di loro e forse più grandi dei grandi. Eppure è a tali domande che in queste poesie e disegni i bambini di Terezin hanno risposto… I disegni e le poesie con la loro dolcezza, il loro infantile dolore, il senso segreto e profondo della tragedia che essi racchiudono, domandano agli uomini di oggi un impegno a cui non è possibile sottrarsi: impedire che si ripeti ciò che è accaduto, che altri ghetti rinascano e che altre Terezin funestino la terra”.
Oggi, 27 gennaio, la Biblioteca “Jella Lepman” e Servizi Giovani Città di Caselle Torinese hanno proposto un video di letture e una campagna grafica con le poesie e i disegni dei bambini di Terezin, pubblicate sul web (sito istituzionale e social), in un allestimento nelle vetrine dell’Informagiovani presso Palazzo Mosca e nelle sedi comunali.
In questo modo, ancora oggi, possono riecheggiare le parole di bambini di Terezin come monito a non dimenticare.
“Oggi ci chiediamo se, a distanza di anni, di decenni, – dichiara l’Assessore Erica Santoro – si debba ancora sentire il dovere del ricordo. Ebbene, il mio personale parere è che se il ricordo è un mero esercizio, se il ricordo è solo un dovere istituzionale, allora NO!!
Se invece il ricordo è un quotidiano momento di riflessione, magari anche solo di pochi minuti, allora sì. Allora ricordiamo perché questo ci aiuta a migliorare noi stessi prima di tutto come esseri umani.
Ricordare che i diritti di cui oggi godiamo sono il frutto di lotte e di milioni di vite stroncate, ricordare che essere liberi è sì un diritto di ognuno, ma che questo diritto va difeso ogni giorno: questo è un dovere! E allora abituiamo noi stessi e i nostri figli a ricordare: perché quando i testimoni di ciò che è successo non ci saranno più, toccherà a noi portare avanti questo dovere affinché i nostri figli e i nostri nipoti e le future generazioni non debbano mai più essere vittime o testimoni di simili atrocità.
Ricordiamoci quindi di essere i difensori dei diritti civili, ricordiamoci di essere umani!”
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