CANAVESE – Il rituale della consegna di un premio o della discussione di una tesi di laurea ora, in tempo di covid, sono solo un ricordo e la soddisfazione di vedersi riconosciuto un grande sforzo in una cerimonia pubblica con l’affetto dei propri cari e amici si riduce ad una “connessione”. I giovani, tuttavia, non si fanno demoralizzare dagli eventi e, con la proverbiale energia vitale che li caratterizza, riescono a trovare anche nell’emergenza il modo per pensare al loro futuro.

E’ il caso della pianista ventiquattrenne fornese Federica Bertot alla quale è stata riconosciuta dal Conservatorio “A. Vivaldi” una borsa di studio per i meriti didattici ottenuti durante il primo anno del biennio di specializzazione in pianoforte principale: un anno frequentato online ma con la determinazione di fare tutto il possibile per non fermare il regolare svolgimento del proprio iter accademico puntando sempre al risultato migliore. Sforzi che le hanno garantito un riconoscimento arrivato, purtroppo, con una arida comunicazione via email.
Un altro caso è quello della ventottenne rivarolese Elena Passannanti che ha dovuto discutere la sua tesi di laurea a distanza: una tesi che ha sognato, si può dire fin da bambina. “La mia scelta universitaria per studiare filosofia è stata molto complessa: oltre lo studio c’erano molti altri interessi tra cui la mia grande passione, la danza. Con il tempo ho compreso una lezione per me fondamentale: è possibile far coesistere e coniugare più interessi, più capacità e qualità personali e trovare loro una strada. Oggi sono felice per essere riuscita a crederci portando a termine il mio percorso con una tesi finale, dove sono riuscita a collegare i miei più importanti percorsi di vita: quello dello studio e della filosofia, quello della danza e quello del lavoro con i bambini.”
La tesi che ha presentato, infatti cerca di porre le basi teoriche e filosofiche di un discorso su come danza, corpo,pensiero e movimento si intersechino tra loro, partendo dal presupposto che la vita stessa è una danza in quanto in costante cambiamento e trasformazione.
“Questo lavoro non sarebbe stato possibile se mi fossi però persa d’animo, e , dato il periodo, non nascondo che ci siano stati momenti di sconforto. Non è stato semplice per il materiale da reperire e non solo, stoppandosi le esperienze di vita quotidiane, sembrava tutto un po’ vano; invece, poi è stato proprio quello che mi ha dato il tempo e lo stimolo per riflettere ancora di più e lavorare dentro di me. Mi sono convinta che, a prescindere da tutto, ciò che era davvero importante era non perdere di vista me stessa. Ma ciò che ho imparato dalla Vita di questi anni è che questa splendida conoscenza non è nulla se non può essere condivisa e messa al servizio dell’altro in vista di una crescita, di un aiuto, di un benessere individuale e collettivo. Quindi sì, studiare è importante, ma altrettanto importante è Vivere e utilizzare lo studio per andare a fondo di se stessi, conoscersi e vivere al meglio.”
L’Associazione Liceo Musicale di Rivarolo Canavese ha conosciuto Federica e Elena bambine ed è orgogliosa ora di avvalersi del loro prezioso contributo tutti i venerdì pomeriggio presso la nuova sede di Via Sant’Anna 1 consapevole di aver contribuito alla ricerca della loro strada e fiera di poter usufruire della loro esperienza per stare vicino ai bambini che oggi si stanno affacciando al Mondo e alla Cultura in una società, ora più che mai, in instancabile evoluzione.