CANAVESE – I Sindaci del Canavese occidentale e Valchiusella chiedono il potenziamento degli ospedali

Inviata una lettera all'Assessore Icardi e al Commissario Vercellino

CANAVESE – I 46 Sindaci dell’Area omogenea del Canavese occidentale, congiuntamente ai sindaci della Valchiusella, hanno inviato una lettera all’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, e al commissario dell’Asl T4, Luigi Vercellino, per richiedere da subito una adeguata valutazione, in questa fase pandemica, dell’utilizzo dell’ospedale di Castellamonte, la garanzia della riapertura in tempi più celeri possibili del Pronto Soccorso e dei reparti ospedalieri di Cuorgnè (ora Covid Hospital).

Inoltre hanno richiesto l’utilizzo delle “nuove” sale operatorie del nosocomio cuorgnatese per gli interventi utili alla salvaguardia della salute della popolazione locale.

CANAVESE – I Sindaci del Canavese occidentale e Valchiusella chiedono il potenziamento degli ospedali

“La morfologia del nostro territorio – dichiarano – unita a oggettive difficoltà nei collegamenti, non può prescindere dalla garanzia di fornire l’adeguata tutela sanitaria ai nostri cittadini, tutela che queste strutture ospedaliere hanno sempre garantito quali servizi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle nostre valli. Riteniamo inoltre non procrastinabile il potenziamento della rete dell’assistenza sanitaria territoriale, sia medica che infermieristica con gli “infermieri di comunità”.

E aggiungono: “Siamo consapevoli che l’organizzazione sanitaria debba tornare ad investire sul territorio, utilizzando il grande patrimonio di personale e strutture disponibili, cambiando direzione rispetto alle politiche di “concentrazione” sino ad oggi perseguite.”

Chiedono quindi, a nome di tutta la popolazione canavesana, che vengano potenziate le strutture ospedaliere esistenti sul territorio, mantenendo come presidio di riferimento l’ospedale di Ivrea, qualunque sia la sua futura collocazione.

“Viviamo un periodo storico – concludono – in cui la Sanità è messa al centro delle politiche Comunitarie e Nazionali, dobbiamo cogliere l’opportunità che ci verrà data di investire nel personale, nell’innovazione tecnologica e nelle strutture sanitarie già presenti sul territorio. Non vogliamo e non possiamo perdere questo treno, chiediamo risposte chiare e soluzioni in tempi brevi, non possiamo più aspettare.”

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