giovedì 3 Ottobre 2024

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TORINO – Carcere: ennesima aggressione alla Polizia Penitenziaria e scoperto ancora un cellulare

Beneduci (Osapp): “Chiediamo che il Ministro Bonafede convochi un tavolo per poter affrontare concretamente e una volta per tutte i problemi più urgenti”

TORINO – Ieri, domenica 19 luglio, intorno alle 16.15, un detenuto a regime ordinario, straniero, ristretto alla nona sezione del Padiglione “B” del Carcere di Torino, senza apparente motivo, ha aggredito l’Agente di servizio che lo stava invitando a recarsi in cella e, il detenuto, per tutta risposta gli ha sferrato violenti schiaffi sul volto.

Provvidenziale e tempestivo è stato l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria presente in servizio che ha messo fine all’aggressione. L’Agente è stato accompagnato per le cure del caso all’Ospedale Maria Vittoria di Torino.

Questa mattina, alle 7 circa, presso la settima sezione del Padiglione “A” è stato trovato l’ennesimo telefono micro cellulare, perfettamente funzionante che un detenuto italiano sottoposto al regime “Alta Sicurezza”, trentenne, aveva nascosto all’interno del proprio armadietto.

A comunicarlo è Leo Beneduci, Segretario Generale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che commenta: “Mai come in questo periodo viviamo un momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale e di mezzi. Chiediamo che il Ministro Bonafede convochi un tavolo per poter affrontare concretamente e una volta per tutte i problemi più urgenti quali: la grave carenza di organico, il rinnovo del contratto ormai scaduto da tempo, le gravissime aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria e il sovraffollamento di tutti gli Istituti penitenziari d’Italia. La misura è colma e la situazione delle carceri è davvero preoccupante noi come OSAPP lo stiamo denunciando da tempo e ci auguriamo che qualcuno ci ascolti”.

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