ROCK POLITICK – Il futuro è delle Multinazionali?

ROCK POLITICK – Sono ormai da alcune settimane che si discute con toni vivaci del nuovo Piano Regolatore approvato dalla sola maggioranza del Consiglio Comunale di Rivarolo Canavese il 28 magio 2020.

Entrare nei dettagli tecnici della progettazione non è compito del giornalista, ma dell’ingegnere e dell’ architetto. Valutare i vantaggi, gli svantaggi e le ripercussioni sulla cittadinanza è compito del politico.

Nella politica riuscire a dire chi ha torto e chi ragione, è un problema che solo i totalitarismi riescono a risolvere, ma noi siamo contenti cosi e il dibattito ci piace, perché è sintomo di Democrazia.

Il buon cittadino, bombardato quotidianamente da slogan politici a fini elettorali, deve essere in grado di scegliere da che parte stare in base alla visione e ai suoi principi annessi di una determinata fazione o di un’altra. È per questo che Rivarolandia, una trovata urbanistica senza una visione utilitaristica e che ha come unico scopo il business e l’arricchimento di imprese a noi sconosciute, sembra essere il passaggio storico che farà perdere per sempre l’ essenza alla nostra città.

Rivarolo ormai da anni sta diventando una città anonima, in cui ogni specie di aggregazione sociale è vista come un pericolo per la comunità invece che come una possibilità di rafforzare l’ economia interna e permettere al commercio di risollevarsi dalla crisi economica e dalla sfrenata concorrenza dei grandi poli commerciali, come i McDonald che piu’ insistentemente nelle voci popolane si fanno largo come nuovi colonizzatori di Rivarolo.

Le future generazioni è giusto che crescano nei bar storici di Rivarolo in cui le relazioni umane la fanno da padrone, al posto che fare merenda con un Hamburger e comprare ogni minimo accessorio su Amazon, ma finchè nessuno si interessa veramente a questa tematiche avremmo sempre amministratori e politici che prima di perseguire il bene comune della propria cittadinanza, guarderanno sempre prima i loro interessi.