giovedì 12 Dicembre 2024

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PIEMONTE – La Regione denuncia chi ha diffuso la bufala delle “mascherine tossiche”

L'accusa è procurato allarme; Gabusi: “Non sono affatto tossiche”

PIEMONTE – “Stiamo procedendo a denunciare per procurato allarme quanti hanno dato visibilità all’ignobile accusa di aver distribuito mascherine tossiche alla popolazione piemontese”.

PIEMONTE – La Regione denuncia chi ha diffuso la bufala delle “mascherine tossiche”

L’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi non lascia dubbi sulla falsità e sul pericolo del video denuncia che circola sul web da ieri riguardante le mascherine della Regione Piemonte trattate con il metodo Sanitized TH 22-27 a base di zinco piritione.

Facendo leva sulla natura tossica dello zinco piritione, il video insinua un’azione irresponsabile e dannosa da parte della Regione Piemonte nei confronti dei cittadini.

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“I cittadini devono conoscere la verità su questo tema – sottolinea l’Assessore Gabusi -. Le mascherine non sono assolutamente tossiche: il trattamento Sanitized TH 22-27, che contiene una piccola dose di zinco piritione, è considerato ‘necessario’ per avere un tessuto antibatterico e antivirus. Abbiamo una pila di documenti che dimostrano come il Sanitized TH 22-27 non solo abbia tutte le certificazioni di legge, ma siano addirittura superiori a quelle richieste per le mascherine ad uso sociale. Abbiamo analizzato tutte queste prove e certificazioni, ma non oggi, bensì prima della produzione». 9 certificazioni, tra cui quella per il trattamento Sanitized, oltre ad una serie di test di laboratorio in Italia e all’estero e le schede di sicurezza, attestano la sicurezza del prodotto.”

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“Non sono le mascherine ad essere tossiche – conclude l’Assessore Gabusi -, ma le persone che diffondono contenuti falsi e generano accuse ingiustificate. È patetico e vergognoso l’attacco che viene fatto alla Protezione civile, alla Regione Piemonte e alle persone che si sono impegnate per la realizzazione e la distribuzione delle mascherine. Purtroppo, molte, troppe, persone sono cadute nella trappola della fake news e hanno condiviso il video denuncia sui propri canali social, creando un allarmismo falso e ingiustificato. È perciò nostro dovere rendere onore alla verità e ai tanti volontari che hanno donato il loro tempo e il loro lavoro per distribuire le mascherine casa per casa”.

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