MODANE – Intensa giornata di lavoro per i partner del progetto Alcotra integrato tematico (Piter) Alte Valli Cuore delle Alpi, che si sono ritrovati a Modane mercoledì 23 ottobre per il primo Comitato di pilotaggio, la cabina di regia in cui si attua il coordinamento strategico dei quattro progetti che lo compongono.
È stata anche l’occasione per salutare il rinnovo dei vertici della Conferenza Alte Valli (Chav), l’associazione transfrontaliera che dall’inizio degli anni Duemila lavora per la promozione del territorio transfrontaliero: alla presidenza è salito Maurizio Beria D’Argentine, sindaco di Sauze di Cesana, mentre la vicepresidenza sarà ricoperta da Jean Claude Raffin, sindaco di Modane, da Guy Hermitte, vicepresidente della Comunità di Comuni del Briançonnais e da Ombretta Bertolo, sindaco di Almese.
“Uno dei punti di forza di questo Piter è che il territorio si avvale di una lunga esperienza di collaborazione portata avanti dalla Conferenza delle Alte Valli, una collaborazione che affonda le radici ai primi Intereg negli anni Novanta” ha mandato i suoi saluti per l’apertura dell’incontro Marco Marocco, vicesindaco della Città metropolitana, che per un impegno istituzionale improvviso non ha potuto partecipare. “Il Piter Cuore delle Alpi non è il primo passo di un progetto di integrazione transfrontaliera, è una strategia che più che al presente deve guardare al futuro, realizzando azioni che possano esser trampolino di lancio per i progetti del dopo – e io credo sia nostro compito da subito iniziare a immaginarli e prepararli.”
Un concetto che è stato ripreso in molti interventi, a cominciare da quello di Jean Claude Raffin, che in quanto vice presidente del Syndicat Pays de la Maurienne è capofila del Piter Cuore della Alpi. “Con questo Comitato di pilotaggio assicuriamo una governance completa del progetto, che ricordiamo è partita in diverse tranche: il progetto di comunicazione complessivo, Cuore solidale e Cuore dinamico hanno preso il via lo scorso ottobre e già hanno cominciato a lavorare, mentre Cuore resiliente e Cuore innovante sono stati approvati in step successivi e iniziano ora il loro percorso”.
I “Cuori” che compongono il Piter affrontano in modo integrato quattro temi che caratterizzano la vita delle comunità montane e rurali dai due lati della frontiera italo-francese: la mobilità sociale e dei trasporti, lo sviluppo economico delle realtà imprenditoriali, i rischi legati alla fragilità del territorio. L’obiettivo è offrire occasioni di sviluppo e aumentare la qualità della vita per chi ci vive e chi vorrebbe andarci a vivere, migliorare i servizi per i turisti senza rinunciare a proteggere un ambiente di per sé tanto bello quanto delicato come la montagna e quindi che puntare a una montagna “intelligente e sostenibile”.
Nel discutere i progetti già avviati e quelli ai blocchi di partenza i capofila dei diversi Cuori – la Città metropolitana è capofila per il Cuore resiliente e per il Cuore solidale- hanno messo l’accento su come le azioni di ciascun progetto intersechino in modo trasversale quelle degli altri, con una modalità innovativa che affronta l’obiettivo nella sua complessità e che punta a fare di questo Piter una occasione per vere ricadute sul territorio e il punto di partenza per sviluppare progetti futuri.
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