PIEMONTE – I Sindacati dei Vigili del Fuoco, Professioni infermieristiche e Polizia di Stato, hanno emesso un comunicato congiunto sulla sicurezza e la salute, mettendo in dubbio l’operato della Regione Piemonte.
“La sicurezza e la salute della collettività e dei lavoratori non sembrano una priorità per il governo regionale. – Dichiarano nella nota – Due mesi orsono abbiamo inviato all’assessore alla Sanità una richiesta di audizione, l’assenza di risposta è irrispettosa e inaccettabile.
I temi da trattare dovrebbero essere noti, ci uniamo all’accorato l’appello del Presidente dell’Ordine dei Medici torinese sulle aggressioni ai camici bianchi negli ospedali, al suo posto avremmo incluso anche gli altri lavoratori colpiti da questa piaga criminale, ad esempio le Forze dell’Ordine, gli Infermieri e chi è quotidianamente impiegato in attività al servizio della persona.
La sicurezza sui luoghi di lavoro è altrettanto importante: non sappiamo se la notizia sull’imminente trasferimento del 112 e della Centrale dell’emergenza sanitaria presso l’ex palazzo doganale del sito interporto di Orbassano corrisponda al vero, ma se così fosse ci chiediamo come si possano ubicare due funzioni così strategiche a meno di trecento metri dallo scalo merci ferroviario, nonché probabile snodo del TAV.”
E proseguono: “Ci interesserebbe conoscere sul tema gli autorevoli pareri del Comandante dei Vigili del Fuoco, del Questore e di Sua Eccellenza il Prefetto. Alcuni anni fa un carro cisterna contenente residui di cloro, urtato da un altro vagone di gas Gpl, si è squarciato liberando fumi tossici; solo l’improvviso volgere del vento ha evitato l’evacuazione totale dell’ospedale san Luigi, costretto comunque a bloccare attività chirurgica per molte ore. Se la cisterna fosse stata piena nessuno nelle vicinanze oggi potrebbe raccontare l’accaduto, ma a parità di condizioni e con le Centrali trasferite, un evento analogo paralizzerebbe l’intera risposta di emergenza della Città Metropolitana di Torino e della Valle D’Aosta.”
“Gentile Presidente Cirio, – concludono rivolgendosi direttamente al Governatore del Piemonte – Il silenzio dei suoi assessori, probabilmente sordi al dialogo come i loro predecessori, ci costringe a rivolgerci direttamente a Lei: i bisogni di salute e sicurezza non si manifestano soltanto durante le campagne elettorali; mantenga quindi l’impegno assunto quando ha firmato pubblicamente il manifesto “Piemonte sicuro”, illustrato nella conferenza stampa congiunta del 15 maggio scorso. Non è una promessa che ha fatto a noi, ma ai cittadini.”
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