Palermo, 6 apr. (AdnKronos) – In branco, tutti minorenni, aggredivano dei giovani omosessuali, ma sono stati scoperti, grazie all’aiuto delle stesse vittime, e identificati. Si tratta di undici ragazzi, quasi tutti minorenni. E’ accaduto a Vittoria, nel ragusano, dove la Squadra mobile diretta dal vicequestore aggiunto Antonino Ciavola, ha indagato gli undici giovanissimi appartenenti al branco. I giovani vittoriesi in due distinte occasioni hanno aggredito, per futili motivi e per ragioni connesse all’omofobia, alcuni ragazzi. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica per i Minorenni che ha delegato la Polizia di Stato ad espletare diverse attività di Polizia Giudiziaria.
La prima aggressione risale al 14 dicembre 2018, nella centralissima via Cavour a Vittoria, quando un gruppo di giovani, tutti minorenni, ha aggredito e minacciato gravemente un ragazzo di 21 anni, il tutto per via del suo orientamento sessuale. Il giovane è stato seguito, braccato come una preda branco, insultato e subito dopo aggredito con calci e pugni. In quella occasione un cittadino vittoriese che gestisce una pizzeria in centro ha evitato il peggio prendendo le difese della vittima mettendo in fuga il branco. Il 17 di dicembre, sempre in via Cavour a Vittoria, tre giovani vennero ricevuti al comune di Vittoria per i gravi fatti reato commessi ai danni di un giovane pochi giorni prima. Non appena usciti dal palazzo comunale, i tre ragazzi sono stati aggrediti da un gruppo ancora più consistente di vittoriesi, quasi tutti minorenni. Facevano parte del branco anche i 4 ragazzi che 3 giorni prima avevano aggredito l’altro giovane.
Anche in questa occasione le tre vittime sono state aggredite per futili motivi e con l’aggravante dell’omofobia. Proprio l’essersi recati in comune per ricevere la solidarietà da parte della Commissione prefettizia ha fatto scattare l’aggressione del branco. Gli uffici investigativi della Polizia di Stato, subito dopo i gravissimi fatti denunciati dalle vittime, ha dato avvio ad un’intensa attività d’indagine al fine di risalire all’identità dei giovani. La Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria non hanno impiegato molto tempo per individuare i responsabili dei due fatti reato. Oltre ad avere analizzato le immagini degli impianti di videosorveglianza, è stata fondamentale la conoscenza del territorio e delle persone che frequentano le zone del centro storico di Vittoria. Quasi tutti i denunciati erano già conosciuti dalla Polizia di Stato e questo ha permesso una rapida individuazione degli indagati. Dopo aver riconosciuto gli autori del reato, gli investigatori hanno convocato le vittime negli uffici della Polizia di Stato per il riconoscimento. Imprescindibile anche in questo caso, la collaborazione delle vittime che con l’aiuto degli agenti hanno riconosciuto gli autori del reato.
(AdnKronos) – Tutte le vittime hanno raccontato agli agenti ogni particolare dell’aggressione e soprattutto quei terribili insulti omofobi al loro indirizzo, insulti gratuiti, calci e pugni dettati solo dall’omofobia e per nessun altra causa, ad esempio vecchi rancori o litigi scaturiti pochi attimi prima della violenza. Quanto raccontato dalle vittime ha trovato riscontro nelle immagini di videosorveglianza. I giovani in un’occasione hanno seguito la vittima provocandola, insulti, spinte, fino a quanto uno di loro non ha sferrato un primo calcio, poi la difesa, una spinta per allontanarli e quindi la ferocia da parte di tutti gli aggressori, calci e pugni fino all’intervento di un onesto cittadino e subito dopo della Polizia di Stato.
La Procura della Repubblica per i Minorenni di Catania, competente anche per la provincia di Ragusa, ha delegato diverse attività agli uffici investigativi iblei che prontamente hanno eseguito. Tra le attività svolte, anche gli interrogatori degli indagati, durante i quali alcuni dei giovani indagati, scoppiati in lacrime hanno ammesso le loro responsabilità, anche perché esortati dai genitori indignati per ciò che avevano commesso i figli.
“La Polizia di Stato di Ragusa presta la massima attenzione ai fenomeni di discriminazione, impiegando poliziotti specializzati in questa delicata materia. È necessario non sottovalutare chi è pronto a commettere reati spinto dall’omofobia o qualsiasi altra forma di discriminazione”, dicono dalla Squadra mobile. “Ancora una volta è stato fondamentale collaborare con le vittime per individuare gli autori di questi ignobili gesti commessi dal branco. Quando soli non hanno la forza di agire e di affrontare le loro vittime, solo in gruppo trovano la ‘forza’ per umiliare e ferire chi ritengono diverso”. “A distanza di pochi mesi dalle numerose rapine consumate a Vittoria sempre con l’aggravante dell’omofobia, ancora altri due casi immediatamente risolti di odio verso giovani ragazzi omosessuali”.
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