TORINO – Circa un migliaio i manifestanti che si sono ritrovati ieri sera, lunedì 18 marzo, in piazza del Municipio a Torino contrari alla nuova Ztl.
Commercianti, cittadini hanno fischiato il Sindaco Chiara Appendino scesa per dialogare con loro. “Siamo sempre disponibili a dialogare – ha affermato il primo cittadino – chi urla non trova spazio. Quando vorrete venire a parlare, ci troverete qui. La nostra responsabilità è nei confronti dei giovani. Noi lavoriamo per voi – sottolineando di essere aperti al dialogo ma di non fare passi indietro – parleremo di politiche che mettano al centro l’ambiente e siano sostenibili, la nostra porta sarà aperta. Forse non avete capito: questa delibera la porteremo fino in fondo”.
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In piazza anche Il comitato TorinoinMovimento in coordinamento col comitato no ztl: “Il nostro movimento dice no a questa ennesima tassa – chiarisce la Presidente del Movimento Federica Fulco -i cittadini in un periodo critico per la città dove vediamo le attività che chiudono, se entri puoi entrare e quindi inquinare inoltre saranno le vie limitrofe ad avere più inquinamento.”
“Noi – prosegue Fulco – questa sera abbiamo assistito alla tracotanza di un sindaco, che dopo non aver ascoltato nessuno inscena il tentativo di dialogo nei modi e nei tempi meno opportuni. Scendere in piazza dinnanzi ad un migliaio di manifestanti arrabbiatissimi per dire loro che la porta del comune e sempre aperta per parlare di ambiente e poi sbattere in faccia agli astanti che loro andranno fino in fondo. Ecco ora abbiamo capito fino a che punto siamo arrivati con questa amministrazione. Spero l’abbiano capita anche le associazioni di categoria alle quali dico che non resta altro da fare che il referendum.”
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“Diversamente la ZTL prolungata – ha affermato Alberto de Reviziis, Presidente del “No ztl” arriverà e migliaia di aziende chiuderanno o si trasferiranno nei primi 6 mesi. I politici non hanno portato che se stessi, a dimostrazione che l’interesse è far venire questa Ztl per poi in campagna elettorale promettere di toglierla (forse). Se ci fosse stato un reale impegno da parte della politica, avremmo visto una piazza decisamente più piena. Invece i commercianti e i residenti sono stati lasciati soli nelle loro divisioni e adesso il futuro per Torino è molto fosco.”
“Nel giorno in cui scendono in piazza cittadini e commercianti contro le nuove norme sulla ZTL ci sentiamo di essere solidali con loro ed essere idealmente al loro fianco – afferma Pietro Di Lorenzo, Segretario Provinciale del SIAP, sindacato della Polizia di Stato – Da ormai due anni aspettiamo che le promesse di tenere in debita considerazione “ le condizioni di chi è obbligato a recarsi all’interno della z.t.l. per lavoro” siano seguite dai fatti””.
“Con il raddoppio del costo del permesso ztl, da 100 a 200 euro, ormai 24 mesi fa, avevamo chiesto attenzione per le peculiarità dei professionisti della sicurezza che, contrariamente alle interessate strumentalizzazioni, non hanno mai chiesto privilegi ma ascolto e soluzioni rispetto ad ostacoli materiali nel raggiungere il luogo di lavoro. Un lavoro che è bene comune e non interesse privatistico”.
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“ Abbiamo infatti ricordato che, comprendendo e condividendo le motivazioni ambientali e sanitarie alla base dell’istituzione della ZTL., mai in passato abbiamo contestato il pagamento ed il già precedente raddoppio del costo del permesso (da 50 a 100 euro)”
“Le Forze di Polizia non sono impiegati, con orario d’ufficio, ma effettuano servizio rimanendo reperibili nell’arco di tutte le 24 ore e che le loro turnazioni sono spesso dettate da situazioni imprevedibili per cui è materialmente impossibile fare ricorso ai mezzi pubblici, abbiamo chiesto, considerando che il permesso è obbligatorio per raggiungere il luogo di lavoro, il mantenimento del costo a 100 euro vincolando la concessione ai soli operatori in forza alle sedi interessate ed il suo utilizzo alle giornate di effettivo servizio ed a percorsi definiti per raggiungere le sedi di Polizia poste nella ZTL”.
“Però nulla è cambiato. La ZTL non è stata ancora rivista, i permessi scaduti sono stati tutti rinnovati al costo di 200 euro senza che vi sia stato l’interesse di alcuno, se non il nostro, per cercare di evitare che i poliziotti siano costretti a pagare quello che ribadiamo essere, senza remore, un “pizzo” per recarsi in servizio”.
“Dopo aver scoperto che il Comune non si è nemmeno degnato di rispondere alla lettera della Questura che riportava le nostre istanze, possiamo dire che alla prova dei fatti tutte la parole di attenzione e ringraziamento per le Forze di Polizia espresse da questa Giunta si rivelano per quello che sono: bugie.”
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