TORINO – Come di consueto, anche nel corso della stagione venatoria 2018/2019, è stata posta in essere da parte dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Torino un’intensa attività di controllo in materia venatoria nei comprensori alpini e negli ambiti territoriali di caccia della Città Metropolitana di Torino.
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Lo scorso 21 giugno 2018 è entrata in vigore la Legge regionale n.5/2018 “Tutela della Fauna e della gestione faunistico-venatoria” che, ispirata ai principi della Legge nazionale, detta puntuali norme per la tutela, conservazione e gestione del patrimonio faunistico ambientale della Regione Piemonte, affinché l’esercizio dell’attività venatoria possa svolgersi nel rispetto delle regole.
E’in questo ambito che sono stati programmati mirati servizi di controllo del territorio finalizzati alla repressione delle violazioni più frequenti nel mondo della caccia con particolare riferimento agli ungulati dei comprensori alpini; l’attività è stata svolta anche in collaborazione con personale dell’Ufficio Vigilanza Faunistico-Ambientale della Città Metropolitana di Torino.
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L’attività di controllo in materia di antibracconaggio eseguita dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestali del Gruppo di Torino e dal NIPAAF ha portato ad effettuare verifiche sui cacciatori dei comprensori alpini e, al termine della stagione venatoria, si può tracciare il seguente parziale bilancio: oltre 200 cacciatori controllati, n. 16violazioni accertate, complessivi 3.862,00 euro contestati ai trasgressori.
Gli illeciti amministrativi contestati nei confronti dei cacciatori riguardano varie condotte illecite: mancata registrazione della giornata di caccia, omessa verifica dei colpi esplosi, mancato conferimento della selvaggina al centro di controllo del comprensorio alpino, il non aver indossato il giubbotto ad alta visibilità, l’aver omesso l’apposizione del contrassegno inamovibile agli ungulati, l’aver cacciato in un settore diverso da quello assegnato, non aver recuperato i bossoli sparati e così via.
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In particolare è da evidenziare l’operazione della Stazione Carabinieri Forestali di Bardonecchia che ha portato a sanzionare O.F. 62 anni stimato professionista della provincia di Torino, per complessivi 2.000 euro di verbale amministrativo, per l’abbattimento ed il successivo mancato recupero di uno splendido esemplare adulto di cervo coronato(Cervuselaphus Linnaeus, 1758); il cacciatore, dopo aver ferito l’ungulato, lo lasciava morire tra atroci sofferenze non recuperando il capo abbattuto; sfortunatamente per il seguace di Artemide la scena veniva immortalata con riprese video che lo inchiodavano alle sue repsonsabilità.
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