LOCANA – In seguito al progetto di potenziamento dell’impianto sciistico Alpe Cialma, che prevede la realizzazione di una seggiovia, lo scorso 21 febbraio, si è costituito a Locana il “Comitato Valle Orco”. Il Comitato è composto da abitanti, operatori economici e persone legate per vari motivi alla Valle Orco.
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Obiettivo del Comitato è quello di stimolare il dibatto e la riflessione su tale progetto e più in generale sulle prospettive della valle “A questo proposito desideriamo ringraziare il Comune di Locana per aver indetto un Consiglio comunale aperto sul tema “Alpe Cialma oggi e domani” (mercoledì 27 ore 21.00, sala consigliare del Comune di Locana), dimostrando di voler estendere la discussione a tutta la cittadinanza. – Dichiara il Comitato – Resta il rammarico di non aver potuto prendere visione della documentazione progettuale, in particolare il progetto preliminare, nonostante le nostre ripetute richieste. Ci auguriamo che tale documentazione venga al più presto messa a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, in modo da favorire un confronto trasparente e consapevole su questo importante progetto.”
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La scelta del nome “Comitato Valle Orco” nasce dalla convinzione dei promotori che soltanto una visione di sviluppo integrata e rivolta al territorio nel suo complesso potrà essere “capace di futuro”. La partecipazione al comitato è aperta a tutti cittadini che desiderano impegnarsi in questa direzione. L’idea di investire su un comprensorio sciistico a bassa quota (1400 m) si scontra con alcuni da di fatto: per le tendenze climatiche in atto la neve è ormai diventata merce rara ed effimera; lo sci alpino non è più uno sport di massa come alcuni decenni fa; la competizione tra comprensori sciistici è spietata.
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“Le piccole stazioni sciistiche (e anche molte delle grandi) richiedono costantemente contributi pubblici per colmare i deficit di bilancio. – Prosegue il Comitato – Quanti giorni di esercizio potranno essere garantiti? Quali saranno i costi di gestione? Sarà possibile produrre neve artificiale, considerando la disponibilità di acqua in quota e la tendenza al rialzo delle temperature? E con quali costi? La viabilità di accesso e i parcheggi disponibili sono tali da consentire un aumento dell’utenza? Ci chiediamo se siano sta attentamente valuta costi e benefici dell’opera a fronte delle possibili alternative. Ricordiamo che la realizzazione del progetto prevede un investimento di un milione di euro da parte del Comune e altrettanto da parte della Regione Piemonte.
Le alternative praticabili (e già sperimentate con successo in altri contes montani) non mancano. A tal proposito segnaliamo alcuni interventi che con adeguati investimenti potrebbero generare sviluppo turistico e lavoro, cioè “futuro” per la valle: il territorio è un vero proprio scrigno di valori ambientali naturalistici e storico culturali. Occorre intervenire per valorizzare questi elementi e garantire al tempo stesso la loro salvaguardia. Predisporre percorsi tematici che mettano in valore obiettivi puntuali di particolare rilievo, siano essi emergenze naturalistiche oppure storico-architettoniche (le caseforti, le borgate disseminate sul territorio, vere e proprie “Pompei” della civiltà delle nostre valli che implodono nel disinteresse generale). È essenziale migliorare la rete sentieristica di accesso a questi focus, per incentivare un turismo di soggiorno e valorizzare così le strutture ricettive esistenti e quelle potenziali; realizzazione della ciclovia più alta d’Europa, un collegamento cicloturistico tra l’area metropolitana di Torino e il Parco del Gran Paradiso attraverso tutto il fondovalle fino a Ceresole Reale e alla Valle d’Aosta per il colle del Nivolet, con la chiusura della strada provinciale in località Chiapili di Sopra e l’implementazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico da tale località fino al Nivolet; – sostegno all’agricoltura locale, valorizzando i prodotti tipici e attuando interventi per migliorare le strutture di fondovalle e d’alpeggio (ad es. la storica proposta del caseificio di valle o laboratori di trasformazione di comunità) , in modo da attrarre sul territorio persone capaci di dare slancio all’economia rurale e rivitalizzare la comunità locale.”
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Il Comune di Locana si candida ad ospitare la sede del Parco Nazionale del Gran Paradiso, l’area protetta più antica d’Italia, cosa che darebbe grande visibilità al territorio contribuendo a sfatare la percezione generale secondo cui “il Parco è in Valle d’Aosta”: “Ci chiediamo quale coerenza abbia con tutto ciò un progetto poco innovativo e non sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico come quello della seggiovia.”
In conclusione, invitano tutte le persone interessate a partecipare al Consiglio aperto per un confronto sul tema del potenziamento dell’impianto sciistico Alpe Cialma e più in generale sulle prospettive della valle.
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