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COLLERETTO GIACOSA – L’Unitalsi presenta #SmileNotes: “La solidarietà non ha confini”

Una serata musicale per Chernobyl Smile

COLLERETTO GIACOSA – Il progetto Chernobyl Smile ha vissuto lo scorso sabato 24 novembre una nuova ed entusiasmante tappa con l’evento musicale #SmileNotes.

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La serata è stata realizzata in collaborazione con il comune di Colleretto Giacosa e si è svolta presso il salone polifunzionale “Piero Venesia”.
Una serata di buona musica finalizzata a sostenere ancora una volta il progetto Chernobyl Smile. Progetto attraverso il quale aiutiamo bimbi disabili nel trascorrere le vacanze al mare in Italia, lontani dalle radiazioni di Chernobyl ma soprattutto lontani da quella infinita tristezza che c’è nei loro grigi e anonimi orfanotrofi bielorussi.

La serata è stata allietata dal Coro Gospel “Quincy Blue Choir” diretto dal giovane maestro Lorenzo Vacca e con le musiche del pianista Enrico Gianino. Molti i brani proposti, dai classici della tradizione gospel ai più recenti a rivisitati in chiave moderna. Un assaggio di musica sacra che introduce al clima e all’atmosfera dell’imminente periodo natalizio. La loro bravura ha permesso di assaporare quelli che possiamo definire i “colori della musica”. Ovvero una moltitudine di toni, di note, di vibrati e una sapiente delicatezza nel canto che solo gli interpreti più bravi riescono a far emergere. Una esibizione da “brividi” tante sono state le emozioni – vere – che ha trasmesso a tutto il pubblico.

Le melodie del coro gospel, poco prima di una breve pausa, hanno ceduto il posto al gruppo “Gli Scoordinati” diretti dalla loro insegnante Mariarosa Montebianco e coordinato dalle operatrici del Centro Diurno “Centonove e dintorni” del consorzio In.Re.TE di Ivrea. Il gruppo, composto da ragazzi disabili, si è esibito con danze popolari medioevali eseguite in modo impeccabile che ha scatenato calorosi applausi del pubblico in sala. È stato davvero toccante vedere ragazzi disabili eporediesi danzare con tanto impegno per aiutare i bimbi bielorussi anche loro disabili ma sicuramente meno fortunati. Da sottolineare come la solidarietà e l’amore – e questa serata ne è stata la prova tangibile – non conoscano confini. Ci piace immaginare che anche i piccoli amici bielorussi – Misha, Sasha, Irina, Illian, Maxim e tanti altri – possano in qualche modo questa sera sentire la vicinanza e il calore di tutti i ragazzi. Un insegnamento per molti.

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Dopo una breve pausa al punto bar gestito dal gruppo “J Amis ad Curej” la serata è proseguita con un momento di spiegazione del progetto. È stato uno spazio dove si è potuto far conoscere i luoghi, i volti, e le tante emozioni vissute con questi bimbi sia in Bielorussia che in Italia. Nella seconda parte della serata sono intervenuti nuovamente i “Quincy Blue Choir” che con i loro canti gospel hanno concluso la bella serata di musica.
Ancora una volta una partecipazione di pubblico eccezionale, oltre ogni più rosea aspettativa. Un salone gremito e numerose persone in piedi ad ascoltare ricordano ancora una volta che c’è tanta sensibilità verso i piccoli orfani di Chernobyl. Un forte incoraggiamento per tutti i volontari dell’Unitalsi a proseguire nel progetto. Anche questa serata, così come la scorsa al lago di Viverone, hanno dato la possibilità di regalare l’anno prossimo un mese al mare ad un bimbo. Questo naturalmente è stato possibile solo grazie alle tante persone presenti sabato sera e alla loro grande generosità.

Da ricordare un’altra iniziativa di solidarietà sempre targata Unitalsi Ivrea che sono i cesti natalizi. Dopo diversi laboratori in sede nei mesi di ottobre e novembre, con l’aiuto dei ragazzi disabili (alcuni dei quali sono gli stessi che hanno realizzato le danze sabato sera) sono pronte le confezioni natalizie realizzate a mano da tutti i volontari. Confezioni belle, colorate che nascono da un’idea di rispetto dell’ambiente – sono tutti materiali riciclati – di solidarietà, di partecipazione e di inclusione. I cesti li confezioniamo “su misura” con diversi prodotti alimentari, alcuni arrivano dalle zone terremotate dell’Abruzzo, altri da piccoli produttori locali. Il tutto naturalmente contenuto nelle coloratissime cassette in legno dipinte a mano. Questa iniziativa va a autofinanziare le attività sul territorio che sono anch’esse rivolte a persone bisognose, disabili, malati o anziani.

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