RIVAROLO CANAVESE – Una Banda “degna di nota”

RIVAROLO CANAVESE – Spesso si dice che la musica faccia tante cose: insegna, educa, consola, rallegra, diverte. In effetti sono molte le cose che essa ci può dare e ci dà ogni giorno; un vero toccasana e, il più delle volte, una potente medicina, una vera ricetta per almeno un po’ più di felicità.

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Lo sa bene la Filarmonica Rivarolese, che per questo invita tutti i bambini ad “imparar giocando” (con i suoni ovviamente) al suo corso di propedeutica musicale, dedicato ai piccoli allievi dai 3 ai 6 anni. I corsi della Filarmonica proseguono poi con lo studio della lettura musicale e
dello strumento, questa volta dedicato ai bambini “dai 7 ai 99 anni”, come recita sorridendo il volantino all’ingresso della Scuola di Musica di via Peila 1 a Rivarolo Canavese.

Oltre ai corsi interni dell’Associazione, la Filarmonica sostiene, con i propri insegnanti, quelli integrativi di musica nelle scuole Primarie di Rivarolo e Argentera, cercando i futuri “vicini di banco” dei musicisti già presenti alle prove. In più, la Filarmonica offre l’opportunità di dedicarsi allo studio del pianoforte, oltre ai classici strumenti da formazione bandistica come il flauto, il clarinetto, il saxofono, la tromba, la batteria, etc. Insomma, un’agenda davvero zeppa di impegni quella della Filarmonica, ma che viene continuamente aggiornata con dedizione e professionalità da Maestro, insegnanti e tutti i membri della Formazione. Per questo, Sabato 1 Dicembre 2018 non potrà certo mancare il tradizionale concerto di Santa Cecilia presso il salone polivalente di via Montenero 12.

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Concerto che vedrà impegnati circa 70 musicisti con gli occhi fissi alla bacchetta del Maestro Donato Lombardi, che con la sua interpretazione, ci porterà a spasso tra generi musicali, storie e tempi storici diversi. Quest’anno la loro musica ci porterà lungo spiagge assolate con una sosta in
hotel, passando dai grandi pezzi classici, da passatempi tecnologici giocosi ai “game over” vissuti con lance e cavalli sul campo di battaglia. Il tutto collegato da una sorpresa musicale, una sorpresa sonante, una sorpresa antica, dal fascino lontano nel tempo e nello spazio, ma sempre attuale. Durante il concerto verrà dato spazio anche ai ragazzi dei corsi di musica che prepareranno un piccolo saggio, il loro primo piccolo concerto, per fare tesoro di quanto appreso a lezione e per regalare a voi il loro piccolo forziere di emozioni.

Si, perché la musica è soprattutto emozione provata e trasmessa; e l’emozione stessa è qualcosa a cui spesso è difficile dare il nome giusto. Ma la musica ci riesce. Perciò, come nella maggioranza dei casi più si cresce e meno si capisce e ci si capisce, imparare a suonare uno strumento significa avere voci e parole nuove, una lente diversa, più colorata e più bella attraverso cui guardare la vita.

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