giovedì 7 Dicembre 2023

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CIRIÈ – La Prima Guerra Mondiale rivisitata dai Music MP4.0

Un concerto che nasce dall'unione di Ciriè, Ceres e Lanzo

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CIRIÈ – Nel pomeriggio di giovedì 24 ottobre, nella Sala Giunta di Palazzo D’Oria a Ciriè, sono stati presentati gli eventi che coinvolgeranno la città in occasione dei tradizionali eventi del 4 novembre.

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Un anno particolare quello che ci apprestiamo a finire in quanto ricorrono i cento anni dalla fine di questo conflitto che ha portato morte, odio e distruzione nel nostro paese. A presentare gli eventi in programma è stato il Sindaco Loredana Devietti che afferma: “Anche quest’anno il nostro comune si appresta a festeggiare la ricorrenza del 4 Novembre, una data molto importante in cui viene ricordata la fine del conflitto bellico della prima Guerra Mondiale.

Quest’anno ricorrono i cento anni dalla fine ed ecco che i Music Piemonteis MP4.0 hanno ideato un grande concerto per ricordare questo evento. L’unione di tre città Ceres, Ciriè e Lanzo ha fatto sì che i nostri musici possano portare questo grande evento nei punti simbolo del conflitto bellico. Si inizia il 3 novembre alle 16 nel Teatro Civico di Ceres per poi giungere nel nostro territorio la serata del 4 Novembre dove, nella location dell’area Remmert, porteranno in scena questo concerto che è una assoluta novità per il panorama musicale che fino ad ora hanno proposto. Infatti una rivisitazione di questo tragico evento in un connubio di parole e musica.

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Ultimo appuntamento a Lanzo Torinese nel pomeriggio del 11 novembre dove porteranno in scena per la terza volta questo importante concerto. Per quello che riguarda più da vicino il nostro comune verrà celebrato con le tradizionali manifestazioni che negli anni hanno accompagnato questa festività. Nella serata del 3 novembre il gruppo Alpini Ciriè, raccogliendo un invito del presidente Nazionale degli Alpini Sebastiano Favero, verrà acceso un cero votivo innanzi alla lapide che ricorda i caduti ciriacesi della grande Guerra.” Luigi Vormola, Presidente dei Music Mp4.0, ha esordito: “In occasione di questa grande ricorrenza i Music MP4.0 hanno deciso di fare un evento che andasse un po’ fuori dai canoni del suo repertorio, infatti abbiamo deciso di proporre una rivisitazione suonata, cantata e parlata dei fatti che portarono alla firma del tratto di pace del 1918. Questo spettacolo vuole rendere con tratti rapidi e netti un disegno complessivo di quella che fu la Prima Guerra Mondiale per i soldati che l’affrontarono in prima persona e, attraverso i loro occhi, portare il nostro sguardo contemporaneo su un evento che segnò le coscienze di milioni di individui. Per questo abbiamo dato vita ad una voce narrante che non si identifica con un singolo individuo, bensì racchiude in sé una moltitudine di coscienze. Colui che parla non è solo un soldato, che racconta la sua personale esperienza di guerra e le sue vicissitudini private, ma è il soldato con tutti i sogni, le paure, l’esaltazione e lo smarrimento che questa condizione porta con sé.”

Differenti identità si avvicendano sotto la maschera del militare, la animano e la confondono. L’entusiasmo provato per la dichiarazione di guerra, le operazioni militari, la vita di trincea, il bisogno di mantenere un contatto coi propri cari, l’affievolirsi delle motivazioni, del senso del combattere e del vivere compongono un caleidoscopio di vicende che evoca nel suo insieme lo spirito della guerra. A dialogare con la voce narrante si inserisce un’altra voce, una sorta di super-io collettivo che spezza la narrazione per aggiungere altri livelli di senso oppure commettere ironicamente la vicenda: la voce della Propaganda, del Genio Militare.

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La narrazione, infine, è integrata dalle più belle e celebri canzoni della Grande Guerra, che arricchiscono le singole scene creando un profondo impatto emotivo.

E conclude: “Gli spettacoliassomigliano a dei viaggi virtuali, movimenti dello spirito nellospazio e nel tempo. Ognigiorno è un viaggio. Ogni amore è un viaggio. Ogni vita è unviaggio. Ogni morte è un viaggio. Ma se ogni viaggio, banale nel suopercorrere la distanza tra due punti, non fosse costellato diimprevisti, di svolte, cadute, ritardi, non avrebbe sensoraccontarlo. Ed è proprio svelando le pieghe diquesto viaggio che si può chiarirne il senso, o perlomeno tentare dispiegarlo”.

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© Riproduzione riservata

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