TORINO – L’ematologo del Regina Margherita Roberto Laudati è partito in sella alla sua bicicletta da Torino ad Assisi.
Tre giorni per percorrere 600 chilometri con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno della “Cittadella dello Sport”, progetto della Nida che consentirà di riqualificare e di restituire ai cittadini l’uso di un complesso polisportivo comunale inutilizzato da tempo nel quartiere Falchera con campi di calcio, tennis, basket, volley e bocce, un campo per il calcio a undici con tribune coperte che potrà ospitare anche eventi sportivi e manifestazioni di altro genere, una palestra, un bar ristorante e un centro fisioterapico.
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Ed è proprio questo l’obiettivo della faticosa pedalata del dottor Laudati e l’amico e compagno di viaggio Dino Maccari: raccogliere fondi che serviranno per la ristrutturazione del centro medico e per dotare di attrezzature l’ambulatorio, allo scopo di seguire i bambini che iniziano o riprendono a fare sport, nonchè per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e sarà dedicata alla memoria di Giuseppe Piramide e Giancarlo Piubelli.
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La pedalata fino ad Assisi non è la prima esperienza per l’ematologo del Regina Margherita, con “Due ruote per la ricerca” per sostenere le spese per l’acquisto di un Bionalyzer e pagare le borse di studio per i ricercatori donate all’èquipe della Divisione di Ematologia dell’Università di Torino e a Parigi; sempre in sella alla sua bicicletta, per partecipare alla Conferenza sul Clima, allo scopo di salvare l’ambiente e rispondere alla violenza terroristica con una iniziativa pacifica e green, in occasione della conferenza mondiale sui cambiamenti climatici “COP21”.
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Il ciclismo è paragonabile alla vita e infatti va percorsa a tappe, tappe importanti, soprattutto quando i fondi raccolti servono a rendere meno difficile la vita dei bambini affetti da gravi patologie e il dottor Laudati e la Nida lottano sempre fino in fondo, per donare un sorriso a chi ne ha più bisogno. Lo scopo di raccogliere fondi in sella delle due ruote è il contatto con la gente, ed il contatto umano è sempre il mezzo più efficace per sensibilizzare e l’augurio che possiamo fare ai due ciclisti e che stasera, martedì 4 agosto, attorno alle 20, possano essere in tanti ad apprezzare il sudore della dura pedalata che ha come unico scopo quello di poter aiutare a superare le fatiche che a volte la vita ci riserva.
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