ATTUALITÀ – Riceviamo dai Sindacati dei Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e Professioni Infermieristiche e pubblichiamo integralmente:
“ Apprendiamo da “quotidiano sanità” del 24 luglio che in occasione del convegno “NUE 112 un modello da conoscere” tenutosi a Roma due giorni fa, la distanza tra i vertici istituzionali e le rappresentanze sindacali degli enti del soccorso è stata ulteriormente rimarcata.
Non comprendiamo cosa abbia spinto un Prefetto della Repubblica a scusarsi per le posizioni di preoccupazione espresse dai Vigili del Fuoco nei confronti dei ritardi e delle inefficienze, caso mai avrebbe dovuto farlo per non aver mai risposto a chi queste mancanze segnalava da tempo.
Ignoriamo a quale integrazione si riferisca il capo della Polizia, la tragedia di Piazza S Carlo non è una sensazione percepita dai malcapitati che quella sera erano in turno ma un default organizzativo sotto gli occhi del mondo. L’incomunicabilità tra gli enti ha evidenziato in quell’occasione tutti i limiti del modello 112.
Ai dirigenti sanitari ricordiamo che le Centrali 118 di Torino e Roma devono, per procedura, verificare la corretta localizzazione del soccorso, salvo inserire l’indirizzo giusto quando necessario, una situazione che si verifica piuttosto frequentemente nonostante la tecnologia d’avanguardia più volte sbandierata.
Non vorremo male interpretare le considerazioni sugli “interessi di bottega” e, per non sbagliare, precisiamo che non possono sfiorare minimamente le rappresentanze sindacali poiché gli unici portatori di eventuali interessi, sono proprio i sostenitori di un modello, come quello del 112, che ha moltiplicato gli incarichi dirigenziali. Nessuno come chi non ha poltrone specifiche da difendere è attento al bene pubblico.
Commentiamo le statistiche fin qui prodotte con la massima di Gregg Easterbrook: “torturate i numeri abbastanza a lungo e vi confesseranno qualsiasi cosa”. Compete ai professionisti del settore ribattere a chi ha ridotto la comunicazione di emergenza ad un protocollo insensato applicabile da chiunque e ci adopereremo affinché i lavoratori e i cittadini possano continuare ad esprimere il loro pensiero e a denunciare le falle del sistema.
A proposito di falle e a proposito di cittadini, avremmo voluto ascoltare qualche parola di cordoglio per le vittime che ci sono state in questi anni e per le quali il sistema in questione non è certamente immune.
In virtù di queste contrastanti opinioni che vanno ben oltre i semplici punti di vista, attesa l’incidenza sulla vita delle persone, chiediamo alle forze politiche intervenute al suddetto convegno, se il continuo “monitoraggio” di un modello ormai decennale non rilevi significative perplessità.
NON abbiamo nulla contro il 112 europeo ma richiediamo, per l’ennesima volta, l’istituzione di Centrali Operative Interforze, contemporaneamente presidiate dalle Forze dell’Ordine, dal Soccorso Tecnico e dal Soccorso Sanitario superando in modo inequivocabile i cosiddetti “interessi di bottega”; una strada che come rappresentanze sindacali non percorreremmo mai, laddove avessimo qualcosa da nascondere.
Esortiamo i vertici istituzionali e le forze politiche tutte ad unirsi per una soluzione di questo genere piuttosto che arroccarsi in esternazioni imbarazzanti a difesa di un modello costoso e inefficace.”
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