sabato 5 Ottobre 2024

Direttore Editoriale e Responsabile: Magda Bersini

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Notiziario Italia ed Estero di venerdì 29 giugno

Fonte agenzia AdnKronos; aggiornamenti durante la giornata

07:25 ESTERI – Vertice Ue, c’è l’accordo sui migranti

(AdnKronos) – Accordo alle prime luci dell’alba a Bruxelles sui migranti. “I 28 leader hanno trovato un’intesa sulle conclusioni del Consiglio europeo, inclusa l’immigrazione”, ha annunciato su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine di una maratona notturna per la difficile trattativa. “Da questo Consiglio europeo esce un’Europa più responsabile e più solidale. L’Italia non è più sola”, ha detto uscendo dal palazzo del Consiglio intorno alle 5 del mattino, dopo ore e ore di riunione, il premier Giuseppe Conte.

Conte ha quindi illustrato “i punti più salienti del testo” delle conclusioni. “E’ passato – ha spiegato – il principio che il tema della regolazione e della gestione dei flussi migratori deve essere affrontato mediante un approccio più integrato, come avevamo richiesto, che riguardi la dimensione interna, quella esterna e il controllo delle frontiere, all’articolo uno”. “Ancora all’articolo uno – ha continuato – è affermato il principio che chi arriva in Italia arriva in Europa. Ancora, all’articolo tre, è affermato il principio che tutte le navi che attraversano il Mediterraneo devono rispettare le leggi, quindi anche le Ong, e non devono interferire con le operazioni della Guardia Costiera Libica”. “All’articolo cinque – ha detto ancora Conte – c’è il principio di un nuovo approccio per i salvataggi in mare: si prevedono azioni, d’ora in poi, basate sulla condivisione, e quindi coordinate tra gli Stati membri”.

“Ssempre all’articolo cinque – ha spiegato Conte – è prevista la possibilità di creare dei centri di accoglienza per consentire lo sbarco e, se del caso, il transito dei migranti anche in Paesi terzi, sotto il coordinamento e la cooperazione con l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati e con l’Oim”. Il presidente del Consiglio ha segnalato poi il principio all’articolo sei in base al quale “in Europa d’ora in poi si possono creare dei centri di accoglienza nell’ambito degli Stati membri, ma solo su base volontaria. Quindi, per i Paesi che lo desiderano e che vogliono attrezzarsi per farlo ci saranno centri con una gestione collettiva europea”. “Ancora – ha detto poi – all’articolo sette si è finalmente affermato il principio del rifinanziamento del Fondo fiduciario per l’Africa, che ci torna particolarmente utile per le rotte dei migranti dal Nordafrica”.

All’articolo otto c’è quello che era “il primo obiettivo della nostra proposta”, ovvero “che fossero intensificati – ha spiegato – i rapporti e gli accordi con i Paesi di origine e di transito dei migranti. Infine, segnalo l’articolo dodici – ha aggiunto -, dove si afferma chiaramente la necessità di riformare Dublino, e quindi anche tenendo conto delle persone che vengono soccorse in mare, alla luce dei salvataggi e delle regole di Search and Rescue”, ricerca e soccorso. “Direi che nel complesso – ha proseguito Conte – possiamo ritenerci soddisfatti: è stata una lunga negoziazione, come ci dice l’orario, ma l’Italia non è più sola, come avevamo richiesto”. Quindi aprirà i centri in Italia? “E’ una decisione che prenderemo a livello governativo, in modo collegiale – ha risposto infine – direi che non siamo assolutamente invitati a farlo”.

Per il presidente francese Emmanuel Macron l’accordo sui migranti “è una buona notizia”. “Prima di tutto – ha detto – è il frutto della cooperazione europea, che ha prevalso su soluzioni nazionali, che non sono né efficaci né durevoli”. “Questo lavoro – ha proseguito – ci ha permesso di avere un approccio coerente ai fenomeni migratori: il lavoro con i Paesi terzi, in Africa e in Medio Oriente, con questa volontà di seguire le proposte fatte dall’Unhcr e dall’Oim”. “C’è la volontà – ha continuato – di proteggere meglio le nostre frontiere, rafforzando l’impegno nella materia; rafforzare le regole sull’accoglienza e c’è la proposta di avere dei centri controllati sul territorio europeo per organizzarla meglio. La solidarietà che dobbiamo ai Paesi di primo ingresso è stata messa in atto in questo vertice”.

“E’ la nostra volontà di finire il lavoro – ha continuato Macron – facendo sì che i sette testi in discussione siano decisi il prima possibile. Cinque direttive sono in corso di trattazione e altre due (inclusa la riforma del sistema di asilo detto di Dublino, ndr) che vanno decise nei tempi più brevi possibili”. “Questo lavoro – ha proseguito – ha permesso da una parte di avere la cooperazione e dall’altra parte di introdurre delle idee nuove: la Francia voleva proporne qualcuna e sono state seguite. Voleva anche che fosse trovata una soluzione d’insieme, non su questo o quel punto delle migrazioni. L’Europa dovrà vivere ancora per molto tempo con delle pressioni migratorie provenienti dai Paesi in crisi, da Paesi poveri”. “Non siamo uniti là: dobbiamo riuscire a far fronte a questa sfida restando fedeli ai nostri valori, proteggendo i nostri popoli e la coesione nazionale. La tappa di oggi è importante: molti predicevano l’impossibilità di un accordo; molti predicevano il trionfo delle soluzioni nazionali, ma stasera siamo riusciti a ottenere una soluzione europea e un lavoro in collaborazione”, ha concluso.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, al termine dei lavori della prima giornata, ha detto: “Non è il migliore degli accordi possibili, ma è un accordo importante, che dà una prospettiva europea ad una sfida europea, come quella delle migrazioni”. “Siamo 28 Paesi – ha aggiunto -, ognuno ha la sua realtà. Possiamo dirci francamente soddisfatti: abbiamo ottenuto cose importanti per il Paese ed è molto importante a livello europeo, perché continuiamo a camminare su un percorso comune”, ha concluso.


08:02 Strage in redazione in Maryland: 5 morti

Annapolis, 29 giu. (AdnKronos/Washington Post) – Sono cinque i morti e due i feriti nella sparatoria avvenuta ad Annapolis nella redazione della Capital Gazette, un quotidiano locale del Maryland. L’autore della strage, il 38enne Jarrod Ramos, aveva citato il quotidiano in tribunale, ma aveva perso nel 2015. Ramos si era sentito diffamato da un articolo del 2011, in cui si riferiva della sua ammissione di colpevolezza in un processo per la persecuzione di una donna sui social media.

Le persone rimaste uccise sono Rebecca Smith, un’assistente alle vendite appena assunta, e quattro giornalisti: Wendi Winters, John McNamara, Geradl Fishman e Rob Hiaasen. Quattro sono morti sul posto, mentre una quinta vittima è deceduta in ospedale. La sparatoria è iniziata poco dopo le tre del pomeriggio. Armato con un fucile da caccia e bombe fumogene, Ramos ha fatto irruzione in redazione sparando attraverso la porta a vetri.

“Non c’è niente di più terrificante che sentire gli spari mentre sei nascosto sotto la scrivania e poi sentire il rumore della ricarica dell’arma”, ha raccontato su twitter il reporter Phil Davis, sopravvissuto alla strage. In un breve reportage pubblicato 45 minuti dopo la sparatoria sul sito del quotidiano, il giornalista ha poi parlato di una scena da “zona di guerra” e di una situazione “che mi sarà difficile descrivere per un po’”. La polizia, giunta rapidamente sul posto, ha arrestato il killer, che si era nascosto sotto una scrivania.

Gli agenti hanno evacuato l’edificio dove si trovavano circa 170 persone, impiegate anche in altre società. La sparatoria aveva provocato scene di panico. Ci sono state diverse chiamate alla polizia, ma anche messaggi disperati mandati alle persone più care. Chiusa in una stanza con quattro colleghi, la 27enne Karen Burd, neo assunta in una società di consulenza fiscale, ha raccontato con le lacrime agli occhi di “aver cominciato a pregare”. “Credevo fosse arrivata la mia ora”, ha aggiunto. “C’è uno sparatore in azione. Ti amo”, ha scritto alla figlia, l’impiegata di un altro ufficio, Rayne Foster.


09:35 ECONOMIA – Benzina e diesel, ecco i prezzi

Roma, 29 giu. (AdnKronos) – Secondo giorno di calma sulla rete carburanti nazionale. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo di nuovo stabili dopo la fiammata di 24 ore prima, infatti, neanche oggi si registrano interventi sui prezzi raccomandati da parte delle compagnie.

Sul territorio, di conseguenza, prezzi particolari senza particolari scosse. Nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,634 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,634 a 1,650 euro/litro (no-logo a 1,617). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,507 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,507 a 1,519 euro/litro (no-logo a 1,491).

Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,757 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,728 a 1,830 euro/litro (no-logo a 1,660), mentre per il diesel la media è a 1,633 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie da 1,619 a 1,707 euro/litro (no-logo a 1,534). Il Gpl, infine, va da 0,654 a 0,667 euro/litro (no-logo a 0,639).


10:44 ESTERI – Migranti, i 12 punti dell’accordo Ue

(AdnKronos) – Un compromesso articolato in ben 12 punti, lungo più di tre pagine. Le conclusioni del Consiglio Europeo sulle migrazioni, diffuse dopo l’accordo raggiunto a notte fondaal termine di nove ore di contrattazioni, consentono a tutti i 28 capi di Stato e di governo dell’Ue di portare a casa qualcosa, come è normale per gli indirizzi generali di una politica che deve essere condivisa tra 28 Paesi. Se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte può dire che “l’Italia non è più sola”, il premier spagnolo Pedro Sanchez può a buon diritto sottolineare il riconoscimento dell’aumento dei flussi nel Mediterraneo Occidentale. E persino il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha affermato, soddisfatto, che “dopo due anni di difficili discussioni, controversie e pressioni, l’intera Ue ha adottato all’unanimità le posizioni dei Quattro di Visegrad e della Polonia: no ai ricollocamenti obbligatori e unanimità sulla riforma di Dublino”, ha twittato la Rappresentanza della Polonia presso l’Ue.

Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni, “ribadisce che il buon funzionamento della politica dell’Ue presuppone un approccio globale alla migrazione che combini un controllo più efficace delle frontiere esterne dell’Ue, il rafforzamento dell’azione esterna e la dimensione interna, in linea con i nostri principi e valori. E` una sfida, non solo per il singolo Stato membro, ma per l’Europa tutta”. “Dal 2015 è stata posta in essere una serie di misure ai fini del controllo efficace delle frontiere esterne dell’Ue. Si è ottenuto in tal modo un calo del 95% del numero di attraversamenti illegali delle frontiere verso l’Ue rilevati rispetto al picco registrato nell’ottobre 2015, anche se i flussi hanno ripreso a crescere di recente sulle rotte del Mediterraneo orientale e occidentale”.

Il Consiglio europeo “è determinato a proseguire e rafforzare questa politica per evitare un ritorno ai flussi incontrollati del 2015 e contenere ulteriormente la migrazione illegale su tutte le rotte esistenti ed emergenti. Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, dovrebbero essere maggiormente intensificati gli sforzi per porre fine alle attività dei trafficanti dalla Libia o da altri paesi”. L’Ue, continuano i 28, “resterà al fianco dell’Italia e degli altri Stati membri in prima linea a tale riguardo. Accrescerà il suo sostegno a favore della regione del Sahel, della guardia costiera libica, delle comunita costiere e meridionali, di condizioni di accoglienza umane, di rimpatri umanitari volontari, della cooperazione con altri paesi di origine e di transito, nonché di reinsediamenti volontari. Tutte le navi operanti nel Mediterraneo devono rispettare le leggi applicabili e non interferire con le operazioni della guardia costiera libica”. Riguardo alla rotta del Mediterraneo orientale, “sono necessari ulteriori sforzi per attuare pienamente la dichiarazione Ue-Turchia, impedire nuovi attraversamenti dalla Turchia e fermare i flussi. L’accordo di riammissione Ue-Turchia e gli accordi bilaterali di riammissione dovrebbero essere pienamente attuati in modo non discriminatorio nei confronti di tutti gli Stati membri”.

E’ necessario, continua il Consiglio, “compiere con urgenza maggiori sforzi per assicurare rapidi rimpatri e prevenire lo sviluppo di nuove rotte marittime o terrestri. La cooperazione con i partner della regione dei Balcani occidentali e il sostegno agli stessi rimangono essenziali per scambiare informazioni sui flussi migratori, prevenire la migrazione illegale, aumentare le capacita di protezione delle frontiere e migliorare le procedure di rimpatrio e riammissione”. C’è un passaggio dedicato alla Spagna: “In considerazione del recente aumento dei flussi nel Mediterraneo occidentale, l’Ue sosterrà, finanziariamente e in altro modo, tutti gli sforzi compiuti dagli Stati membri, in special modo la Spagna, e dai paesi di origine e di transito, in particolare il Marocco, per prevenire la migrazione illegale”.

Per eliminare “ogni incentivo a intraprendere viaggi pericolosi, occorre a tal fine un nuovo approccio allo sbarco di chi viene salvato in operazioni di ricerca e soccorso, basato su azioni condivise o complementari tra gli Stati membri. Al riguardo, il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a esaminare rapidamente il concetto di piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con i paesi terzi interessati e con l’Unhcr e l’Oim. Tali piattaforme dovrebbero agire operando distinzioni tra i singoli casi, nel pieno rispetto del diritto internazionale e senza che si venga a creare un fattore di attrazione”.

“Nel territorio dell’Ue – prosegue il Consiglio Europeo – coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria; qui un trattamento rapido e sicuro consentirebbe, con il pieno sostegno dell’Ue, di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino”.

Il Consiglio “conviene l’erogazione della seconda quota dello strumento per i rifugiati in Turchia e al tempo stesso il trasferimento al Fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa di 500 milioni di euro a titolo della riserva dell’undicesimo Fes. Gli Stati membri sono inoltre invitati a contribuire ulteriormente al Fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa al fine di rialimentarlo”. “Per affrontare alla radice il problema della migrazione – si legge ancora – è necessario un partenariato con l’Africa volto a una trasformazione socioeconomica sostanziale del continente africano sulla base dei principi e degli obiettivi definiti dai paesi africani nella loro Agenda 2063. L’Unione europea e i suoi Stati membri devono essere all’altezza di questa sfida. Dobbiamo elevare a un nuovo livello la cooperazione con l’Africa in termini di portata e qualità”.

Per questo “non occorreranno solo maggiori finanziamenti allo sviluppo ma anche misure intese a creare un nuovo quadro che consenta di accrescere sostanzialmente gli investimenti privati degli africani e degli europei. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata all’istruzione, alla salute, alle infrastrutture, all’innovazione, al buon governo e all’emancipazione femminile. L’Africa è un nostro vicino: lo dobbiamo affermare intensificando gli scambi e i contatti tra i popoli di entrambi i continenti a tutti i livelli della società civile. La cooperazione tra l’Unione europea e l’Unione africana è un elemento importante delle nostre relazioni. Il Consiglio europeo ne chiede lo sviluppo e la promozione ulteriori”.

Nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale, “il Consiglio europeo sottolinea la necessità di disporre di strumenti flessibili, ad esborso rapido, per combattere la migrazione illegale. I fondi destinati a sicurezza interna, gestione integrata delle frontiere, asilo e migrazione dovrebbero pertanto includere specifiche componenti significative per la gestione della migrazione esterna”. Il Consiglio europeo “ricorda la necessità che gli Stati membri assicurino il controllo efficace delle frontiere esterne dell’Ue con il sostegno finanziario e materiale dell’Ue. Sottolinea inoltre l’esigenza di intensificare notevolmente l’effettivo rimpatrio dei migranti irregolari. Riguardo a entrambi gli aspetti, il ruolo di sostegno svolto da Frontex, anche nella cooperazione con i paesi terzi, dovrebbe essere ulteriormente intensificato attraverso maggiori risorse e un mandato rafforzato”.

Infine, c’è il passaggio che voleva Angela Merkel. Il Consiglio “accoglie con favore l’intenzione della Commissione di presentare proposte legislative per una politica europea di rimpatrio efficace e coerente. Per quanto concerne la situazione all’interno dell’Ue, i movimenti secondari di richiedenti asilo tra Stati membri rischiano di compromettere l’integrità del sistema europeo comune di asilo e l’acquis di Schengen. Gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure legislative e amministrative interne necessarie per contrastare tali movimenti e cooperare strettamente tra di loro a tal fine”.

Riguardo alla riforma del sistema europeo comune di asilo, “notevoli progressi sono stati compiuti grazie all’instancabile impegno profuso dalla presidenza bulgara e dalle presidenze che l’hanno preceduta. Diversi fascicoli sono prossimi alla conclusione. E’ necessario trovare un consenso sul regolamento Dublino per riformarlo sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, tenendo conto delle persone sbarcate a seguito di operazioni di ricerca e soccorso”. “E’ altresì necessario un ulteriore esame della proposta sulle procedure di asilo. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di trovare una soluzione rapida all’intero pacchetto e invita il Consiglio a proseguire i lavori al fine di concluderli quanto prima. In occasione del Consiglio europeo di ottobre sarà presentata una relazione sui progressi compiuti”, concludono i 28 capi di Stato e di governo.



11:42 CRONACA – Sanità: ad Abano impiantate prime protesi d’anca con robot ‘Mako’ e tecnica ‘bikini’

Padova, 29 giu. (AdnKronos) – L’incisione all’altezza della piega inguinale permette di preservare ossa e tessuti molli, riduce l’invasività, accorcia il decorso post-operatorio, diminuisce dolore e inestetismi. Rivoluzione nella protesizzazione d’anca al Policlinico di Abano Terme (Padova) dove sono stati effettuati i primi interventi di chirurgia protesica totale di anca robotizzata con sistema “Mako Rio” mediante via chirurgica mini-invasiva anteriore, metodica che prende il nome di “tecnica bikini”.

L’utilizzo da una parte di una piattaforma robotica ad alta tecnologia e dall’altra di una tecnica chirurgica mini-invasiva, combinate insieme, ha permesso sommare i vantaggi tecnici e meccanici quali il controllo della lunghezza dell’arto e i parametri angolari di impianto delle componenti protesiche, con quelli dettati dalla chirurgia che protegge i tessuti (la cosiddetta “tissue sparing surgery”), che comporta riduzione di dolore e sanguinamento e precoce recupero post-operatorio. Gli interventi (3 casi eseguiti in tre pazienti donne di anni 82, 84 e 63) sono stati eseguiti dall’équipe di Ortpedia I composta dal dr. Antonio Camporese, dal dr. Zeno Biber e diretta dal dr. Sergio Candiotto.

“La via chirurgica anteriore secondo la tecnica bikini – spiega il dottor Antonio Camporese – non prevede la sezione di gruppi muscolari, si avvale di un tradizionale approccio anteriore intermuscolare e un’incisione cutanea inguinale di circa 8-10 cm che ripercorre le fisiologiche linee di piega della cute, cioè le “linee di Langhans”. Questo permette di ottenere una cicatrice chirurgica quasi invisibile indossando dei normali slip, di dimensione estremamente ridotte e ben tollerata”.

(Adnkronos) – La piattaforma robotica per ortopedia protesica MAKO surgical (modello RIO System) è entrata in funzione per la chirurgia del ginocchio nel Policlinico di Abano Terme nel 2011, tra le prime realtà private in Italia a utilizzarlo, con ottimi risultati clinici e oggi il polo ospedaliero vanta una consolidata esperienza. L’utilizzo della robotica nella chirurgia dell’anca è motivato dalla costante ricerca da parte del chirurgo di una omogeneità e riproducibilità dei risultati considerando però la personalizzazione dell’intervento ovvero l’anatomia specifica di ogni singolo paziente.

La piattaforma si avvale di un braccio robotico che permette di riprodurre sull’assistito quanto il chirurgo ha pianificato con estrema precisione, eliminando di fatto la percentuale di errori di esecuzione della tecnica. La combinazione delle due modalità – Mako Rio più tecnica bikini – dà i migliori risultati oggi riferiti in letteratura.


11:48 ECONOMIA – Fisco: Artigianfidi Padova, per ridurre evasione si introduca conflitto interessi

Padova, 29 giu. (AdnKronos) – “Un suggerimento per il governo Conte: se vuole veramente avviare un percorso virtuoso nella lotta all’evasione (che in provincia di Padova si attesta intorno ai 2 miliardi di euro complessivi) veda di introdurre il conflitto di interessi”. Il suggerimento arriva da Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova, che prende spunto dalla Relazione annuale sull’evasione fiscale e contributiva realizzata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti per ritornare su un suo vecchio refrain: “Non ci sarà mai giustizia fiscale – ricorda – se non si farà in modo che chi paga per ottenere un bene o un servizio non abbia la possibilità di scaricarne il costo. Prevedere come avviene adesso di recuperare, ad esempio, il 19% delle spese mediche sostenute, è una possibilità, dispendiosa e fastidiosa, che per il contribuente non vale nemmeno la candela”.

Quanto emerge dal documento dei commercialisti è di una evidenza disarmante: dei 35,8 miliardi di Iva “occultata” al Fisco, “26,3 miliardi (pari al 73,4% del totale) – si può leggere nella relazione – sarebbero riconducibili a un’evasione che si realizza nelle transazioni con consumatori finali non “Partite Iva”, per effetto del convergente interesse” degli autonomi di “non fatturare (per poi non dichiarare ai fini delle imposte sul reddito i propri ricavi, o compensi) e della persona fisica consumatore finale di non pagare l’Iva a suo carico in aggiunta al ricavo, o compenso che corrisponde a chi gli cede un bene, o gli presta un servizio”.

“In pratica – continua Di Stasio – l’interesse degli uni collima con quello degli altri, mentre se al consumatore finale fosse consentito di defalcare il costo ecco che la sua richiesta di documentazione comprovante sarebbe certa”.

(Adnkronos) – Ma Di Stasio si spinge oltre nel suo “consiglio” al nuovo governo: “Bene la “pace fiscale” – chiarisce – che possiamo anche chiamare col suo nome, ovvero “condono”. Poi, una volta sanato in qualche modo un pregresso che nessun governo potrà mai incamerare visto che o non ci sono i soldi (ed è il caso dei piccoli imprenditori fagocitati da una crisi durata l’equivalente di due guerre mondiali) o non ci sono più i titolari del debito (soprattutto grandi aziende scomparse in modo più o meno legale), aprire al conflitto di interessi e, da quel momento, essere “fiscali” con chi, nonostante questo, si ostina a gabbare lo Stato”.

C’è anche un risvolto “occupazionale” nella proposta del direttore di Artigianfidi Padova. “Sono convinto – specifica – che i milioni di dati che l’Agenzia delle Entrate ci fa inviare siano del tutto superflui e già l’intenzione del governo di abbandonare spesometro e diavolerie varie dimostra che c’è la convinzione che non servano. Per contro si potrebbe destinare a migliorare i rapporti Fisco – Cittadino quella moltitudine di dipendenti pubblici sottoutilizzati in altre amministrazioni dello Stato che potrebbero molto più utilmente essere impiegati non nella repressione ma nell'”accompagnamento” verso un fisco meno esoso, più giusto, ma soprattutto meno vessatorio”.

E Di Stasio conclude con un altro dei suoi punti fermi, più volte espressi nel corso di questi anni. “Chi non paga le tasse non è necessariamente un evasore. E’ un evasore quello che non presenta nessuna dichiarazione dei redditi. E’ evasore chi crea conti nei paradisi fiscali. E’ invece un cittadino ed un imprenditore in difficoltà quello che pur presentando la documentazione non riesce a far fronte al pagamento. Ecco: a questo cittadino e a questo imprenditore lo Stato deve riconoscere la possibilità di pagare in tempi più lunghi. In altre parole: se ho l’intenzione di pagarti, aiutami a farlo senza strozzarmi. Che poi, nel caso dei piccoli imprenditori, significa far chiudere l’impresa e, con essa, mandare a spasso chi in quell’impresa ci lavora”, conclude.


13:08 ECONOMIA – Contratti: Ascom Jesolo, dannoso per la stagionalità ridurre quelli a termine

Venezia, 29 giu. (AdnKronos) – “Contratti a termine: pensare di ridurne il ricorso è dannoso per la stagionalità per realtà come quella di Jesolo”. Confcommercio San Donà-Jesolo interviene sull’ipotesi di riduzione del ricorso ai contratti a termine inserita nel cosiddetto “decreto dignità” del Governo. Sulla questione si è espressa ufficialmente la Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi. “I contratti a termine costituiscono uno strumento vitale e necessario per tutto il comparto del fuoricasa, caratterizzato da stagionalità e picchi di lavoro difficili da prevedere. Le misure ipotizzate dal decreto, come la reintroduzione della causale e maggiori costi a carico delle imprese, segnano un pericoloso ritorno al passato e rischiano di cancellare la flessibilità regolare a vantaggio delle formule contrattuali davvero penalizzanti come le partite Iva”,. spiega l’associazione.

Confcommercio San DonàJesolo, che la scorsa estate era intervenuta sul problema dei voucher, con una app che aiutava gli imprenditori riducendo le tempistiche burocratiche, ora è in prima linea anche sui contratti a termine. “Per una economia turistica come quella di Jesolo – interviene il presidente Angelo Faloppa – caratterizzata dalla stagionalità e fortemente condizionata dalla mutevolezza di condizioni climatiche e da altre circostanze imprevedibili (vedi iniziative promozionali estemporanee, manifestazioni non programmate per tempo…), il ricorso al lavoro a tempo determinato è essenziale”.

Con il supporto del delegato comunale di Jesolo, Alberto Teso, Confcommercio San DonàJesolo avanzerà le sue osservazioni nelle sedi istituzionali opportune: “Se si crede veramente nella forza del turismo – conclude Teso – questo punto del cosiddetto “decreto dignità” deve essere rivisto. Faremo valere, anche da Jesolo, le ragioni degli imprenditori turistici”.


14:42 CRONACA – Mafia: perquisizione a casa Contrada per delitto Agostino, il legale ‘non è indagato’

Palermo, 29 giu. (AdnKronos) – Si è conclusa da poco la perquisizione, disposta dalla procura generale di Palermo, a casa dell’ex numero due del Sisde Bruno Contrada nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio dell’agente Nino Agostino, avocata dalla procura. Gli investigatori hanno sequestrato due album di foto del periodo in cui Contrada era capo della Mobile di Palermo, alcune carte processuali relative al processo dell’ex 007 e un suo memorandum con alcuni appunti sul delitto Agostino. “Contrada non è indagato”, ha precisato all’Adnkronos il suo legale Stefano Giordano, presente alla perquisizione. Le perquisizioni proseguiranno anche in altri due immobili di proprietà di Contrada, uno in via dei Cantieri, a Palermo, e un villino a Carini. Titolari dell’inchiesta, dopo la richiesta di archiviazione presentata dai pm di Palermo, sono il procuratore generale Roberto Scarpinato e i sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio.


14:55 ECONOMIA – Salvini al Festival del lavoro: “Bene Di Maio sul precariato ma non danneggiare imprese”

Milano, 29 giu. (Labitalia) – “Capisco la voglia del collega Di Maio di limitare il lavoro precario, ma faremo attenzione affinché in nome della lotta al precariato, che è sacrosanta, non si danneggino gli interessi dei lavoratori e delle imprese, costringendoli al nero”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. “I voucher sono stati ipocritamente cancellati per una scelta politica, ma in alcuni settori sono fondamentali e vanno reintrodotti”, ha poi sottolineato, aggiungendo: “Mi sono sentito con il collega Luigi Di Maio, da cui ho avuto gli ultimi aggiornamenti” sul decreto dignità e “sulla sbrurocratizzazione, tagliare gli spesometri, i redittometri e gli studi di settore, su quello ci siamo”.

Sulla flat tax, Salvini ha detto: “Mi piacerebbe dare entro il 2018 un primo risultato concreto per il privato e le professioni, per poi dedicarci alle famiglie. Non posso fare tutto in un quarto d’ora, ma il contratto di governo non deve restare un libro dei sogni, pian piano, mese per mese, voglio applicarlo”. Salvini ha assicurato che “l’Italia è un Paese sicuro dal punto di vista economico e ha un livello di risparmio privato fra i più alti al mondo” e che non ci sarà “nessuna forma di patrimoniale o tassazione dei patrimoni”. Secondo Salvini, la possibilità di una manovra correttiva da 9 miliardi di euro sono “fantasie di Confindustria”. Le coperture per le misure previste dal governo ci sono e “anche di più”, ha rimarcato.

Sul fronte Ue, Salvini ha affermato: “Ora alla Commissione europea abbiamo la ministra degli Esteri. Dobbiamo chiedere invece ruoli economici. Con il rinnovo della Commissione sarà più importante il dossier di industria, commercio o lavoro. Abbiamo un annetto per lavorarci e sono fiducioso”. Salvini ha spiegato che “finora siamo stati penalizzati” da diverse direttive europee, continuando: “Siamo in Europa e rimarremo in Europa ma non vogliamo starci da ultimi e vogliamo migliorare la nostra condizione”.

Poi, il capitolo migranti dopo l’accordo raggiunto. Al Consiglio europeo, ha riferito, “è stato portato a casa il 70% di quanto richiesto”. “Abbiamo messo i puntini su ‘i’ e si è arrivati a dei risultati”, ha spiegato. “Lezioni dal signor Macron, che al confine respinge decine di bambini e donne, non ne prendo. Finora ha preso solo 600 richiedenti asilo. Prima di parlare ne dovrebbe prendere altri 9mila, fino a quel momento non apra bocca”, ha sottolineato. Quindi, a chi gli chiedeva se l’Italia aprirà nuovo centri di accoglienza per i migranti, Salvini ha dichiarato: “Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri e ne vogliamo almeno uno in ogni regione. Stiamo lavorando a centri per i rimpatri e non faremo nuovi centri di accoglienza”.

Salvini ha spiegato che “stiamo lavorando per aprire i centri per i rimpatri, in Lombardia, Toscana, Calabria, almeno uno per regione, che ospitino per qualche tempo i clandestini in attesa di espulsione”. Nuovi centri di accoglienza “non ne faremo anzi, stiamo lavorando per tagliare i costi esosi per scendere dai famosi 35 euro al giorno su cui sta lucrando una quantità impressionante di finte cooperative”. Il ministro dell’Interno ha sottolineato che “non apriamo neanche mezzo centro rispetto a quelli aperti, l’obiettivo è di andarli a chiudere: io ho firmato la sospensione dei lavori già previsti negli anni precedenti per le ristrutturazioni di tutti i centri, penso a Mineo, Isola capo Rizzuto; voglio vederci chiaro su ogni centesimo di euro del capitolo immigrazione e alcune decine di milioni di euro li sto bloccando”. Inoltre, ha continuato, “stiamo lavorando per recuperare i rapporti” con Paesi come Niger, Ciad, Mali e “torneremo preso in Libia”. L’obiettivo, ha fatto notare Salvini, è “parlare con quei governi ed evitare partenze da quei Paesi: un Paese con cui dovrò lavorare personalmente è la Tunisia perché è il primo per numero di sbarchi quest’anno, voglio lavorare in concordia con le autorità per evitare altre partenze”.

“Ho sentito il ministro delle Infrastrutture e anche noi emaneremo una circolare che chiude i porti non solo allo sbarco ma anche alle attività di rifornimento alle navi Ong, che sono indesiderate in Italia”, ha poi annunciato. “Le navi straniere, finanziate in maniera occulta da potenze straniere, in Italia non toccano terra”, ha aggiunto. Quanto alla Libia, ha aggiunto, “per noi è commercio, gas, Eni”. “Gli interventi degli altri Paesi in Libia sono stati dettati solo da ragioni economiche, per fare i loro interessi. La Francia ha bombardato per fare i suoi interessi e poi lo scotto lo paghiamo noi. Il futuro della Libia deve essere nelle mani dei libici”, ha detto. E sulle sanzioni europee alla Russia ha avvertito che “danneggiano l’economia italiana” e il loro ritiro “c’è nel contratto di governo” ed è “un’idea della Lega da sempre”. Inoltre, ha proseguito, “non servono e da qualcuno non sono rispettate: vedremo di far valere i nostri no anche su questo, riusciamo a dirne solo due o tre alla volta”.


14:58 ECONOMIA – Fisco: Confedilizia, bene no a nuove patrimoniali, intervenire su esistente

Roma, 29 giu. (AdnKronos) – “In’una intervista al quotidiano Libero, il Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini esclude l’introduzione di una nuova imposta patrimoniale. Ne siamo lieti. Del resto, è lo stesso ‘Contratto’ sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle ad affermare la ‘contrarietà a misure di tassazione patrimoniale’”. Ad affermarlo in una nota è il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Piuttosto, ciò che Confedilizia si aspetta, aggiunge, “è che il Governo metta mano, per lo meno riducendone la spropositata entità, alla patrimoniale che già esiste e che, dal 2012 ad oggi, ha distrutto il risparmio immobiliare e provocato effetti a catena su imprese, lavoro e consumi. Si chiama Imu-Tasi-Tari e pesa 31 miliardi di euro l’anno”.

(AdnKronos) – Contrada era stato condannato nel 2007 a dieci anni per concorso in associazione mafiosa. Nel 2015 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano a risarcire il funzionario perché il reato per cui era stato condannato – concorso esterno in associazione mafiosa – all’epoca dei fatti non era ancora previsto dall’ordinamento giuridico. Gli avvocati di Contrada hanno presentato istanza di revoca della condanna, respinta dalla Corte d’appello di Palermo, ma nel 2017 dalla Corte di Cassazione che ha annullato la decisione dei giudici di appello dichiarando la sentenza ineseguibile e improduttiva di effetti penali.


15:06 CRONACA – Eni: seconda riunione advisory board, focus su geopolitica e Ue dell’energia

Roma, 29 giu. (AdnKronos) – La relazione geopolitica tra Stati Uniti, Europa e Russia, il piano progressivo e pragmatico di decarbonizzazione e l’evoluzione dell’Unione Europea dell’Energia. Sono questi i temi che sono stati discussi nel corso della seconda riunione dell’Advisory board di Eni, presieduto da Fabrizio Pagani. Gli advisor Ian Bremmer, Christiana Figueres, Phillip Lambert e Davide Tabarelli hanno discusso questi temi assieme ai membri del Cda e del Collegio sindacale di Eni.

In particolare il dibattito si è incentrato sulle trasformazioni che l’industria energetica deve affrontare e promuovere per assicurare energia per tutti sul pianeta in maniera ambientalmente sostenibile.

La riunione, rileva Pagani, “è stato un prezioso momento di scambio. I contributi dei nostri advisor sono di grande aiuto per la società. Costituiscono il quadro concettuale della strategia che l‘Eni sta sviluppando”. Il prossimo meeting è previsto ad inizio settembre.


15:08 ECONOMIA – Francia: a giugno inflazione sale a +2,1%

Parigi, 29 giu. (AdnKronos) – A giugno l’inflazione tendenziale, in Francia, sale a +2,1% da +2% a maggio. Lo rende noto l’Insee, l’istituto di statistica francese in un comunicato. Rispetto al mese precedente i prezzi al consumo hanno registrato un rallentamento a +0,1% da +0,4% a maggio. I consumi delle famiglie, invece, sempre secondo l’Insee, hanno registrato a maggio una crescita dello 0,9%.


15:12 ECONOMIA – Lombardia: affitto case vacanze, da settembre obbligatorio codice Cir

Milano, 29 giu. (AdnKronos) – Da settembre sarà obbligatorio in Lombardia il Codice Identificativo di Riconoscimento per le case vacanze messe in affitto. La giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore al Turismo, Lara Magoni, ha approvato una delibera che disciplina il Cir, che dovrà essere indicato sugli annunci utilizzati per pubblicità, promozione e commercializzazione dell’offerta delle case e degli appartamenti per le vacanze. La disciplina amministrativa del Cir applica la legge regionale n. 7 del 25 gennaio 2018 che ha modificato la legge regionale n. 27 del 1 ottobre 2015 ‘Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo’.

“Il Cir – spiega Magoni – è una sorta di codice fiscale e dovrà essere obbligatoriamente riportato su tutti gli annunci pubblicati sui portali web delle case vacanze. Si tratta di uno strumento a garanzia degli utenti: siamo state tra le prime regioni in Italia a delineare un quadro normativo chiaro e semplice per garantire concorrenza leale e legalità, a fronte della crescente disponibilità di case e appartamenti per vacanze sulle piattaforme on-line”.

Tra gli adempimenti previsti dalla legge regionale per le case e appartamenti per vacanze, oltre alla comunicazione di inizio attività e all’ottenimento delle credenziali per la trasmissione dei dati turistici, i gestori devono anche procedere ad accreditarsi per la denuncia degli ospiti in base alle indicazioni dell’autorità di pubblica sicurezza, rispettare alcuni standard qualitativi essenziali e rispettare le vigenti normative statali in materia fiscale e di sicurezza.


 

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