CASTELLAMONTE – Ieri sera, venerdì 1 giugno, presso il Centro Martinetti, si è tenuto un seminario sulla discarica di Vespia, organizzato dai Comitati “Tutela Territorio e Ambiente” e “La Voce dei Monti Pelati”.
L’obiettivo primario era informare sull’attività svolta dai comitati e sulle nozioni raccolte, circa la situazione, tutte documentate.
Dopo la presentazione dei comitati ed u un viaggio attraverso i 26 anni di vita della discarica, partendo da un video datato 1992 per arrivare ai giorni nostri, con l’illustrazione, a cura dell’Architetto Arturo Bracco, con un excursus meticoloso, chiaro e preciso sulla vita della discarica di Vespia e la proiezione di tutti i documenti acquisiti con gli accessi agli atti, si è passati alle domande alle autorità.
Assenti i rappresentati della Città Metropolitana ( il vice Sindaco Marco Marocco ha inviato le scuse per la sua assenza), dell’Asl To4 e dell’Arpa. Tanto che le domande, preparate esclusivamente dai Comitati, sono state poste soltanto al Sindaco Pasquale Mazza e all’Assessore Marco Bernardi Ghisla.
La preoccupazione principale è il destino della discarica, per la quale, in passato, non sono mai stati accantonati i fondi per il post mortem (e ora non è chiaro se lo si stia facendo o meno), con voci che corrono riguardanti una probabile vendita da parte di Agrigarden. Il Sindaco Mazza ha rimarcato di essere a conoscenza di questa ventilata vendita, ma di non sapere chi sia l’azienda interessata, dichiarando che, quando ne avrà certezza, ne darà sicuramente informazione in merito.
Un’altra preoccupazione riguarda l’intenzione di far confluire il percolato nelle fognature. Anche questo va aldilà della volontà del Comune, che però assicura che vorrà essere certo del fatto che nei tubi non passeranno liquami corrosivi e che, in caso di sversamento che potrà verificarsi in caso di pioggia, il percolato non venga “sparso ovunque”. Per non parlare dell’ampliamento della discarica stessa.
Gli animi si sono scaldati durante la fase finale del seminario: il sindaco è stato incalzato dalle Presidenti dei Comitati, Patrizia Bernardi e Flavia Casassa, e il seminario ha lasciato il posto al dibattito acceso, per il quale il primo cittadino ha dichiarato “Mi sono sentito inquisito”.
È evidente – ha concluso Patrizia Bernardi – che la discarica è apartitica, nei suoi 26 anni di attività è passata sotto diverse gestioni e le sue vicissitudini sono state influenzate da tutte le fazioni politiche locali e meno che si sono susseguite. Il tema interessa tutta la comunità che vive nelle strette vicinanze ma tocca anche le meno esposte apparentemente…non dimentichiamoci che i liquidi tendono a fluire verso il basso e la nostra discarica come spiegato esaustivamente dall’architetto Bracco si erge a 600 metri sul livello del mare. Il nostro obiettivo era informare i cittadini, ma soprattutto spronare il nostro Sindaco, che ci rappresenta e ci tutela a presentare un piano concreto che convinca Città Metropolitana e Regione Piemonte, a trovare una soluzione che porti immediatamente alla definitiva chiusura del sito di Vespia con relativa bonifica.”
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