TORINO – Dal 23 aprile 2018, alla luce di un provvedimento motivato emesso dal Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria su segnalazione della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Torino, i due fratelli Crea Adolfo e Crea Aldo Cosimo, già detenuti dal 14 gennaio 2016 in esecuzione dell’operazione “Big Bang,” eseguita dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Torino che portò all’arresto di decine di affiliati alla ndrangheta nel torinese, sono stati sottoposti al regime detentivo di cui all’art. 41 bis della legge sull’ordinamento Penitenziario.
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Aldo cosimo e Adolfo Crea, sono stati condannati rispettivamente, il 16 maggio 2017, alle condanne di 14 anni e 10 mesi e 10 anni e 4 mesi di carcere, con la sentenza che ha chiuso il primo grado del processo ‘big bang’.
Il regime della 41bis, che per la prima volta viene applicato in Piemonte nei confronti di esponenti apicali di criminalità mafiosa esercitanti influenza in quell’ambito territoriale, si è reso necessario in considerazione del fatto che numerose attività, anche successive all’arresto dei due elementi apicali della ndrangheta torinese, hanno dimostrato come costoro continuassero ad esercitare concretamente la propria influenza anche se ristretti in carcere, in quanto vertici della cosiddetta locale di ‘ndrangheta di San Mauro Torinese.
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L’esistenza della citata locale di ‘ndrangheta operante in Torino, è stata acclarata nell’ambito dell’attività che, il 28 febbraio scorso, ha portato all’arresto, eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino di ulteriori 2 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, consentendo anche il sequestro di 3 locali commerciali nel centro di Torino e provincia, ribadendo la autorevolezza della caratura criminale del gruppo capeggiato dai fratelli Crea.
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