giovedì 10 Ottobre 2024

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TORINO – Adottate misure cautelari per i fermati durante i disordini del 22 febbraio

TORINO – Nell’ambito della medesima attività di polizia giudiziaria svolta lo scorso 19 marzo per i disordini verificatisi il 22 febbraio durante la manifestazione indetta dalla locale area anarco-antagonista in occasione di un evento politico organizzato a Torino da Casapound, la Digos di Torino ha eseguito la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Mirandola Nicolò, di anni 24, militante del centro sociale “Askatasuna”, pluripregiudicato anche per fattispecie criminose commesse in occasione di manifestazioni di piazza e in Val Susa, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata.

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Tale misura restrittiva si aggiunge agli altri quattro provvedimenti restrittivi che hanno colpito altrettanti aderenti al centro sociale marxista “Askatasuna” responsabili, in concorso con altri soggetti ancora in corso di individuazione, di resistenza a pubblico ufficiale aggravata (ed uno di loro anche per esplosione di artifici pirotecnici per incutere pubblico timore e suscitare pubblico disordine) in occasione dei gravi episodi di violenza verificatisi a Torino lo scorso 22 febbraio durante una manifestazione di protesta dei locali sodalizi anarco-antagonisti per la presenza del segretario nazionale di Casapound Simone Di Stefano ad un convegno elettorale organizzato da quel movimento di estrema destra presso l’Hotel NH Ambasciatori di corso Vittorio Emanuele II, manifestazione a cui hanno partecipato oltre 300 persone, aderenti ai centri sociali “Askatasuna”, “Gabrio” ed al “Collettivo Antifascista San Salvario” nonché ai sodalizi anarco-insurrezionalisti e squatter cittadini.

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In quella occasione il corteo aveva tentato più volte di sfondare i cordoni delle forze dell’ordine, azione durante la quale i manifestanti si erano adoperati anche con ripetuti lanci di petardi, bombe carta (anche alterate), bottiglie ed altri oggetti contundenti, rendendo necessario il ripetuto utilizzo dell’idrante e di diversi lacrimogeni.

Sono in corso ulteriori attività di indagine volte all’individuazioni di altri responsabili delle gravi condotte criminose.

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