CASTELLAMONTE – “Organiche impressioni – teiere nell’immaginario ceramico”, è la mostra di Roberto Castellano curata dal Cantiere delle arti Castellamonte, che verrà inaugurata venerdì 2 marzo alle 17,30 presso il Cantiere delle arti Via P. Educ, 40.
“La peculiarità di Castellamonte – afferma l’Amministrazione comunale – è da sempre la lavorazione della terra rossa, che ormai da secoli i ceramisti modellano per creare oggetti di utilizzo comune e preziose opere d’arte. Nella mostra “Organiche Impressioni” e nelle opere di Roberto Castellano vediamo tutti i punti di forza che la nostra Amministrazione vuole favorire per facilitare le attività del mondo della ceramica e far si che il nostro Comune diventi sempre più appetibile anche dal punto di vista turistico. Innanzitutto una collaborazione con lo spazio del Cantiere delle Arti e quindi con altri ceramisti del territorio, che danno la possibilità di mettere in mostra i lavori di artisti più giovani, ma ugualmente, e qui sta un altro fattore importante, capaci di muoversi agilmente tra le tantissime tecniche della lavorazione ceramica, e di ideare una serie di opere, quali le teiere, che riescono a essere allo stesso tempo oggetto di uso comune e arte, e che quindi possiamo apprezzare su diversi piani di lettura.”
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A fornire un ritratto di Castellano è Sandra Baruzzi, che afferma: “Artista che attraverso il suo operato ci mostra la sua curiosità. I particolari lo attraggono, li nota e li esalta, un atteggiamento culturale che lo porta non soltanto ad osservare ma a scrutare e praticare con continua ricerca di forme, di materiali e tecniche. Lontano da ogni coinvolgimento alle tendenze di moda si pone con sapiente operare nelle tendenze innovative di poetica emozionale per volumi, superfici e funzione. Un percorso formativo completo, frequenta prima l’Istituto Statale d’Arte Felice Faccio di Castellamonte, indirizzo Arte della Ceramica, poi lo IED, corso Industrial Design, a Torino e infine la professione presso L’Azienda di stufe La Castellamonte. Un accumulo continuo di saperi che nel tempo ci ha donato installazioni, opere d’arte e oggetti di design che alla loro vista ci emozionano perché carichi di estetica, di poesia, di ricerca e d’esperienza.”
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“Il materiale ceramico è il mezzo espressivo a lui più congeniale, moltissime le tecniche sperimentate nel corso degli anni, come altrettanto numerose le ricette di impasti e smalti. Mai ha presentato una forma con volumi e linee banali, mai si è sottratto alla ricerca di una superficie. Campiture arse si alternano ad altre ricoperte di smalti senza passaggi inconsueti della vibrazione della luce per il suo intercalarsi di segni, strappi e cromatismi. Una terra – prosegue Baruzzi – che si consolida o sfuma, che si integra nel tempo e nello spazio senza mai irrompere e negarsi all’uso. Il nostro sguardo viene catturato e sedotto dai suoi oggetti, il nostro corpo viene invitato a vivere le sue installazioni e si resta coinvolti per emozione e immaginazione. Non solo qualità ceramica ma fusione e/o con-fusione della sua umanità.
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Castellano, al Cantiere delle arti di Castellamonte, con la mostra “Organiche impressioni” ci presenta una serie inedita di teiere, oggetti che rappresentano qualcosa di più della loro funzione pratica. Nella loro creazione sono stati presi in considerazione un ventaglio molto ampio di aspetti: la scelta della terre, degli smalti della tecnica di foggiatura, della forma, della fragilità, della praticità ma di certo appena vi posiamo lo sguardo non possiamo non vivere una forte componente emozionale. Viscerale, comportamentale e riflessivo; queste tre dimensioni s’intrecciano nelle teiere e ci proiettano mentalmente in diverse direzioni.”
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Anche in un altrove, ci regalano un sogno d’esistenza di altre genti e usanze importate dall’Estremo Oriente, dal Giappone, ci richiamano il fenomeno del raku che concentra in sé una tradizione di spiritualità e insieme di materialità, di creatività e di manualità di riti e di usi, d’ideazione e di tecnica, una fenomenicità così complessa e di cosmica empatia. Lo sguardo, – conclude Sandra Baruzzi – posato sulle teiere raccoglie risultati estetici di grande pregio e valenza, di naturalezza e gentilezza, di freschezza e di spiritualità, ma quello della vista non è l’unico senso che si attiva perché con l’immaginazione percepiamo gli odori e i sapori della bevanda contenuta, siamo partecipi della bellezza che ci circonda. Queste teiere possiedono un valore aggiunto, sono opere d’arte.”
La mostra resterà in esposizione fino al 31 marzo, e si potrà visitare nei seguenti orari: venerdì dalle 16 alle 19; sabato mattino dalle 10 alle 12,30 e pomeriggio dalle 16 alle 19.
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