giovedì 5 Dicembre 2024

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SAN MAURIZIO CANAVESE – Quale futuro per l’Arcozzi Masino di Malanghero?

SAN MAURIZIO CANAVESE – L’ “Arcozzi Masino” di Malanghero verrà riaperto come scuola dell’infanzia o verrà riconvertito in centro d’aggregazione giovanile? Questo è il fulcro del dibattito sorto tra il Comune e l’ente morale proprietario dello stabile di via Devietti Goggia 66.

L’episodio è rimbalzato all’onore delle cronache per la riunione svoltasi venerdì 16 febbraio nell’ex materna, alla presenza del consiglio d’amministrazione e dei consiglieri di minoranza Laura Cargnino e Roberto Canova. La maggioranza era assente. Rosanna Bundino, Commissario Straordinario, dopo aver ripercorso tutta la storia del plesso dal 1878 a oggi, ha proposto: “Il nostro scopo non sarebbe più la Scuola Materna, bensì l’accoglienza dei ragazzi in orari non scolastici. L’obiettivo sarebbe quello d’utilizzare il locale come centro d’aggregazione. Si è già provveduto a cambiare lo statuto. Attendiamo la risposta dalla Regione”.

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L’asilo “Arcozzi Masino” è stato fondato a Malanghero nel 1878 ma eretto in ente morale nel 1921. La finalità era l’educazione e la custodia dei bambini poveri dai 3 ai 6 anni. L’intenzione si contrappone con quella del Comune di San Maurizio che mira a mantenere il servizio a Malanghero.

Dichiara il sindaco Paolo Biavati: “Prendo atto che l’Ente la pensi diversamente. Ribadisco che non sono in contrapposizione con nessuno. Rinnovo la disponibilità a ripristinare il servizio di scuola materna. Ci siamo attivati per capire quanto poteva costare la ristrutturazione dell’edificio. Se ci fosse ancora la disponibilità individueremo nuovamente le risorse per mettere a norma l’edificio e riaprirlo. Non vogliamo privare per sempre la frazione di un servizio scolastico”.

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La vicenda inizia nel giugno del 2014 quando la scuola chiude i battenti. Cinque anni prima, nel 2009, viene stipulata una convenzione tra l’Ente Morale e il Comune. Prima di quella data la scuola paritaria incassava un contributo da Regione e Comune, integrando con le rette dei bambini di San Maurizio e dei paesi limitrofi. Con la stipula dell’accordo siaccettavano solo più i bambini di San Maurizio. L’Amministrazione stabilisce anche un contributo annuo di 36 mila euro per pagare il personale. In questo modo si va avanti fino al 2013. Quando Antonio Debernardi Venon, presidente dell’allora consiglio d’amministrazione, esprime la volontà di dimettersi. Chiede quindi al Comune di gestire la sezione della scuola dell’infanzia.

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Il Comune accetta e richiedere la procedura per trasformare la materna paritaria in pubblica. Nel contempo affida l’incarico di ristrutturazione dell’edificio. A maggio del 2014 il Consiglio di mministrazione dell’”Arcozzi” richiede lo scioglimento dell’Ente e licenzia il personale. La scuola chiude i battenti. A settembre 2014 il Comune decide di trasferire la sezione di 25 bambini di Malanghero in via Bo, in attesa che si definisca la vicenda dell’Ente Morale. Con lo scioglimento lo stabile sarebbe diventato patrimonio comunale e si sarebbero svolti i lavori di ristrutturazione per far ritornare i bambini a Malanghero. Nei mesi successivi la Regione nomina un commissario. Viene accertato che i conti sono positivi e l’Ente Morale può proseguire. Nel 2016 viene nominato il commissario Rosanna Bundino che propone la creazione di un centro d’aggregazione nell’ex asilo. Ma l’ultima parola spetta ai malangheresi.

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Rosanna Bundino Paolo Biavati
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