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CIRIÈ – Una serata per parlare di bullismo

CIRIÈ – La tensostruttura dell’Area Remmert ha ospitato nella serata di venerdì 16 febbraio, l’incontro “Tutti insieme contro il bullissimo”.

L’appuntamento è stato organizzato nell’ambito delle attività pianificate dal Tavolo di confronto antibullismo, promosso dall’amministrazione comunale e operativo a Cirié già da alcuni mesi, che vede la partecipazione delle Forze dell’Ordine, degli Istituti Comprensivi I e II di Cirié e della Parrocchia SS. Giovanni Battista e Martino.

L’invito a partecipare alla serata è stato rivolto in primis ai genitori delle scuole cittadine, con lo scopo di avviare un dialogo e un confronto aperto e diretto sul tema del bullismo, fenomeno presente anche sul nostro territorio. L’adesione ha confermato il grande interesse da parte delle famiglie: erano infatti presenti circa 300 persone, tra genitori e ragazzi.

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“Non abbiamo la pretesa che questo incontro possa avere un esito risolutivo, ma pensiamo che un fenomeno come il bullismo possa essere sconfitto solo da azioni concrete e interventi mirati – ha introdotto il Sindaco, Loredana Devietti – Nessuno si deve sentire solo: vittime, animatori, insegnanti, bulli stessi. Per questo abbiamo coinvolto questa sera tutti gli attori presenti al Tavolo di confronto antibullismo che sono la Polizia Municipale, qui rappresentata dal Comandante Roberto Macchioni, l’Arma dei Carabinieri, nella persona di Giacomo Moschella, Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Venaria Reale, i rappresentanti della Tenenza di Cirié, i Dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi Cirié I e II, il Parroco, Don Alessio, e Don Luciano, cui si sono aggiunti per l’occasione Lucia Malasso, Direttore del CIS, e il Sindaco di San Carlo, Guido Papurello. Ringrazio tutti per essere qui stasera ma ringrazio soprattutto la cittadinanza, presente davvero in modo massiccio qui a Villa Remmert, a dimostrazione di quanto questo argomento sia di estremo interesse per tutti”.

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Subito dopo l’intervento del Sindaco ha preso la parola l’Assessore all’istruzione, Andrea Sala: “Ognuno di noi sa che il bullismo esiste da sempre ma oggigiorno strumenti come gli smartphone e i social network possono rendere il tutto ancora più complicato perché sono in grado di estendere le conseguenze del bullismo e raggiungere molte più persone. Questo fa sì che bullismo e cyberbullismo abbiano un grande impatto sulla crescita dei nostri figli ed è per questo che è necessario intervenire con un percorso comune e condiviso che inizia da una migliore conoscenza del fenomeno, per poterlo bloccare prima che diventi atto concreto. L’invito è diretto in primis ai genitori: il detto ‘prevenire è meglio che curare’ è quanto mai calzante. Bisogna accompagnare i propri figli nella crescita, cercando di seguirli, di captare i momenti di crisi e, soprattutto, di dialogare con le istituzioni, chiedendo aiuto quando è il caso, utilizzando gli strumenti che vengono messi a disposizione. A questo proposito ricordo che i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno programmato incontri mirati nelle classi del nostro territorio per impedire che episodi di bullismo isolati prendano il sopravvento”.

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Della stessa opinione anche la Dirigente dell’Istituto scolastico Cirié I , Giuseppina Realmuto: “Sembra che il fenomeno stia esplodendo nella nostra città in questi ultimi anni, ma ricordo che le radici partono da lontano, dalla scuola primaria. Per questo credo sia necessario un esame che tenga conto di tutti i fattori, si dovrebbe a mio avviso fare una sorta di auto-analisi che parta dall’intera cittadinanza: secondo un vecchio detto africano, per far crescere un bambino c’è bisogno di un intero villaggio”.

“Concordo – aggiunge Antonietta Guadagno, Dirigente scolastico Cirié II – perché l’unico modo per affrontare il problema è farlo da ogni punto di vista. Bisogna allargare lo sguardo e non soffermarsi solo sui singoli casi ma prendere in esame l’intero contesto”. Non è purtroppo esente da fenomeni di bullismo anche la comunità parrocchiale. “Da quando abbiamo deciso di aprire l’oratorio tutti i giorni” – è intervenuto Don Alessio – “abbiamo dovuto far fronte a numerosi episodi di bullismo. Ci è stato chiaro da subito che per contrastarli non potevamo che lavorare insieme a tutte le forze in campo. L’obiettivo non può e non deve essere solo quello di reprimere: Don Bosco ci ha insegnato che il metodo preventivo è in grado di portare i frutti migliori”.

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“Anche perché i primi attori a dover essere coinvolti sono gli stessi genitori – ha aggiunto Don Luciano, mostrando un video forte ma esplicativo a tutta la platea – Sono padre e madre a fornire il primo esempio. I bulli non sono i ‘figli degli altri’, sono i nostri stessi figli che non siamo però in grado di ascoltare. Tutti i gesti degli adulti portano con sé conseguenze dirette: per crescere ragazzi responsabili dobbiamo essere adulti responsabili. Il patto educativo più importante è quello tra genitori ed educatori. È un patto di fiducia, bisogna lavorare nella stessa direzione”. Chi è il bullo?

Quanti anni ha? Da quale contesto proviene? Domande cui ha dato una risposta Giacomo Moschella, Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Venaria Reale: “Il bullo è il più forte contro il più debole, non agisce mai da solo e ha bisogno di un pubblico, silenzioso e spesso colpevole. Il bullismo si diversifica da uno scherzo perché è ripetuto nel tempo ed è asimmetrico: la vittima è più debole dell’aggressore. Non c’è una ‘carta d’identità’ del bullo: può provenire da diversi contesti sociali, ha qualsiasi colore di pelle ed è diffuso ovunque. Il bullo ha dai 7 ai 16/17 anni e non è necessariamente maschio, anzi, i casi di bullismo femminile sono meno evidenti ma molto più frequenti, si basano sull’esclusione. In Italia non esiste il reato di bullismo, esiste il reato di percosse, di lesioni, e quando interveniamo spiegando ai genitori dei bulli cosa è successo ci troviamo spesso davanti ad adulti straziati, increduli. La verità è che quando noi Carabinieri interveniamo vuol dire che è già troppo tardi, che il sistema ha già perso”.

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Torna preponderante quindi lo stesso concetto: prevenire. Molte domande dalla platea sono state rivolte proprio in questa direzione: come impedire che il proprio figlio diventi vittima e come capire invece se sta prendendo una strada sbagliata? “Siate i carabinieri dei vostri figli – continua il Capitano Giacomo Moschella – non siate punitivi ma interventisti. Naturalmente questo richiede tempo e attenzione ma è l’unico modo per ottenere dei frutti duraturi. Una delle spie più significative che abbiamo avuto modo di rilevare in questi anni è il basso rendimento scolastico: se i voti cadono a picco qualcosa sta accadendo, in un senso o nell’altro. Il genitore deve parlare con il proprio figlio ma anche con i rappresentati scolastici, ci deve essere fiducia e scambio reciproco. Ricordo inoltre che le nostre caserme sono aperte non solo per fare denuncia, ma anche per semplici segnalazioni”.

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Prevenzione come parola guida anche secondo Annalisa Rinaldi, Responsabile dello Sportello d’ascolto della Scuola Media Nino Costa: “L’essenziale è partire dalle classi prime, insegnare a ‘vedere l’altro’, a sviluppare empatia. Con i nostri interventi, che cambiano di entità e numero a seconda dei casi riscontrati, cerchiamo sempre di dare vita ad un processo di crescita del gruppo-classe, migliorando così le dinamiche”.

“Abbiamo allo studio la formazione di un gruppo d’ascolto per genitori che nasce dalle esigenze emerse durante l’attività dello Sportello – ha completato Elena Grava, Responsabile dello Sportello d’ascolto della Scuola Media Viola – La soluzione è il lavoro di squadra, i genitori devono ricevere gli strumenti adeguati per muoversi al meglio e saper affrontare le situazioni”.

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A fine serata il Sindaco, Loredana Devietti, ha ricordato che il prossimo appuntamento nel programma del Tavolo di confronto antibullismo sarà un approfondimento delle dinamiche del cyberbullismo, uno dei temi che più ha suscitato l’interesse di genitori e famiglie. A breve inizieranno inoltre incontri specifici delle Forze dell’Ordine presso le classi degli Istituti Comprensivi Cirié I e II che ne faranno domanda.

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