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CANAVESE – “Operazione Preda”: i dettagli e i volti degli arrestati (VIDEO)

Ancora ricercato un componente della banda; autori di rapine in abitazioni, anche violente

CANAVESE – È stata denominata “Operazione Preda”, la grande attività di indagine svolta dai Carabinieri della Compagnia di Ivrea in collaborazione con i colleghi di Corsico (MI), del Nucleo Elicotteri Carabinieri e del Nucleo Cinofili di Volpiano, ed illustrata questa mattina, giovedì 25 gennaio, presso il comando della compagnia di Ivrea dal Capitano Domenico Guerra.

Sono nove le persone indagate di cui cinque sottoposte a misura cautelare, e uno ricercato.

Il nome è stato scelto perchè la banda sgominata cercava attentamente le proprie “prede”, studiandole, carpendo informazioni, lasciando le armi in prossimità del posto da colpire, già pronte, e spostandosi di volta in volta con auto diverse.

Questa mattina è stata eseguita un’ordinanza di applicazione e di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Ivrea, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro individui.

Intorno a loro ruotavano diversi individui, che di volta in volta si sono trovati a ricoprire di fatto il ruolo di basista.

L’INDAGINE

L’attività d’indagine è iniziata il 14 ottobre 2016, a seguito della violenta rapina in casa subita da un assicuratore 65enne di San Giorgio Canavese. Pochi minuti dopo le 3, Osvaldo D., mentre rientrava a casa da una serata trascorsa con amici, dopo aver varcato il cancello e aver percorso il viale che conduce all’ingresso dell’abitazione, fu aggredito da due soggetti con il viso coperto da passamontagna. Questi lo minacciarono puntandogli un cacciavite alla gola e lo colpirono ad una coscia con uno dissuasore elettrico (c.d. taser), per poi sfilargli dal polso un orologio prezioso, una collanina in oro e la somma di 6.450 euro in contanti. Dopodiché lo fecero entrare in casa e, sempre minacciandolo con il cacciavite, gli chiesero dove fosse la cassaforte e le armi. Dal momento che il malcapitato non dava indicazioni, i due lo rinchiusero in un vano caldaia e poi fuggirono. La vittima riuscì a liberarsi passando dal tetto attraverso una botola. Gli immediati accertamenti dei carabinieri si sono da subito focalizzati su una donna, G.L, conosciuta dalla vittima in altre occasioni.

I successivi accertamenti svolti sul conto della donna e dei suoi contatti personali, hanno portato poi a stabilirne il ruolo nella rapina, ossia quello di “basista”, e ad individuare i due esecutori materiali.

Questa mattina sono state anche effettuate perquisizioni a casa degli indagati. Nell’abitazione della donna è stato trovato un teiser, probabilmente usato nella rapina a San Giorgio Canavese.

I COLPI

L’indagine ha consentito di individuare i presunti autori di furti avvenuti nel Canavese: a San Giorgio Canavese, Castellamonte, Favria, Foglizzo e Prascorsano ed uno in Francia, a Grasse, ma potrebbero essere molti di più. Durante le rapine si sarebbero impossessati di orologi di marca, anelli da bigiotteria, di monili in oro e argento, contanti, liquori, sigari, fucili , carabine, e macchine fotografiche.
L’indagine è stata coordinata dal PM Alessandro Gallo della Procura di Ivrea.

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