IVREA / CASTELLAMONTE – Terza udienza del processo in corso in Tribunale a Ivrea contro Caterina Abbattista.
Martedì 23 gennaio, in aula, i Carabinieri del SIS hanno illustrato la delicatissima e complicata indagine informatica svolta, proiettando le analisi del traffico telefonico: 7 milioni e 800 mila stringhe di dati e 4 mila e-mail controllate.
Non ci sono prove che Abbattista, nel giorno dell’uccisione della professoressa Gloria Rosboch, fosse uscita prima dal lavoro (operatrice sanitaria in ospedale di Ivrea) per aiutare il figlio ad eliminare le prove. Secondo l’accusa non è possibile che il telefonino abbia agganciato una cella così distante, quella di Montalenghe per ben 14 volte. Di parere opposto la difesa che ha presentato uno studio che dimostra come di fatto è possibile che si sia agganciata alla cella.