mercoledì 4 Dicembre 2024

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RIVAROLO CANAVESE – L’Associazione Non Bruciamoci il Futuro ribadisce alcune necessità su salute e ambiente

RIVAROLO CANAVESE – In seguito ai recenti decessi in Canavese per malattie tumorali, torna a farsi sentire l’Associazione Non Bruciamoci il Futuro, con una nota inviata ai media. La pubblichiamo qui integralmente:

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“Pressoché impotenti assistiamo troppo spesso a molteplici casi di tumore tra le persone che ci sono vicine e pur non disponendo di dati certi, si ha la sensazione che siano in costante aumento. Per tale motivo, mercoledì 10 gennaio una delegazione dell’Associazione NBF ha incontrato il Sindaco di Rivarolo chiedendogli di intervenire presso l’ASL-TO4 affinché fornisca dati certi sull’argomento; il Sindaco ha assicurato che si adopererà in tal senso. Abbiamo ribadito – si legge nel comunicato – la necessità di una centralina fissa di monitoraggio inquinanti sul territorio, per la quale, pur essendo condivisa, mancano le risorse economiche. Inoltre, per ridurre l’inquinamento dell’aria ed aumentare la sicurezza stradale, abbiamo ribadito la necessità di una circonvallazione che permetta di evitare l’attraversamento dell’abitato.

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Perché si sviluppano i tumori? – Scrive l’Associazione – Come sappiamo, le cause possono essere molteplici: tipologia di lavoro, stili di vita, predisposizione genetica … Di sicuro incide la qualità dell’aria che respiriamo: gli inquinanti presenti nelle emissioni intervengono direttamente sulla salute umana, si accumulano nel nostro organismo, depositandosi nell’acqua e sul cibo che ingeriamo. Accogliamo quindi con favore la recente Ordinanza del Sindaco di Rivarolo che adotta le misure minime stabilite dalla Regione Piemonte atte a migliorare la qualità dell’aria per tutto il “bacino padano” e più precisamente: Dal 1°ottobre 2018 vige l’obbligo di utilizzare per le stufe a pellets esclusivamente legno vergine conforme alla classe A1 (norme UNI. EN. ISO17225-2). Il pellet deve essere certificato da un Organismo accreditato che ne indichi natura e provenienza, corre poi l’obbligo di conservarne la relativa documentazione. Per tutto il 2018 è fatto divieto di bruciare materiale vegetale all’aperto.

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Finalmente si “scopre” che la combustione di biomasse, purtroppo dopo averla incentivata, è fonte primaria di inquinamento dell’aria che respiriamo. – Conclude la nota – A tal proposito, ricordiamo che in Rivarolo è collocata una grande stufa (Caldaia) che brucia ogni giorno 210 tonnellate di biomasse sulle quali permangono dubbi circa la natura e luogo di provenienza.”

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