TORINO – Ieri, mercoledì 27 dicembre, si è tenuto l’incontro con Gtt, Sindacati e Comune, sul tanto atteso piano industriale.
Presenti le sigle sindacali Faisa Cisal, Ugl, Cgil, Cisl, UIL, Usb e Fast; per GTT Walter Ceresa e Gianni Godino; il Sindaco Chiara Appendino e l’assessore Maria Lapietra.
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Per quanto concerne il piano industriale, deve essere ancora stabilito l’equilibrio finanziario. Inoltre deve essere inoltre, approvato dal CDA (il prossimo 3 gennaio) e l’ultima approvazione spetterà all’assemblea dei soci.
Alcuni punti del piano (non definitivo ) sono: il rinnovo della flotta autobus, circa 470 nuovi mezzi con full service; oltre ai 400 esuberi (morbidi) che verranno accompagnati al prepensionamento, sono previsti altri 200 licenziamenti collettivi; la revisione della rete e rimodulazione dei titoli di viaggio.
Quindi se verrà stabilito l’equilibrio finanziario nei prossimi giorni, da gennaio verrà avviato un percorso di continuo confronto con le parti sindacali.
“Cercheremo ovviamente con tutte le nostre forze di modificare diversi punti, – affermano i sindacati – in primo luogo chiarire e annullare la questione sui 200 licenziamenti collettivi, considerato il fatto che in diversi settori è chiara una condizione di sotto organico.”
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Il Segretario Salvatore Monaco alle vaghe affermazioni di risparmio sul personale, ha chiarito e affermato che i lavoratori in questi anni hanno solo dato, con sotto inquadramenti e carico di lavoro con turni che non sono più sostenibili.
“La posizione Faisa Cisal è che il lavoratore non deve rimetterci neppure un centesimo ed auspichiamo ad una rivalutazione del personale mediante una riorganizzazione che porti reale vantaggio ai lavoratori e un reale rilancio di GTT.”
Il presidente Chiamparino ha dichiarato che la Regione è pronta a fare la propria parte per il salvataggio dell’azienda a patto che tutti i soggetti coinvolti si assumano le proprie responsabilità. “Abbiamo ottenuto dal Governo e dal Parlamento – spiega Chiamparino – la messa a disposizione di 40 milioni di euro per contribuire alla messa in sicurezza di GTT, ci siamo anche detti disponibili a fare una transazione sul rapporto debito-crediti aperta da anni con la Città di Torino, che come tutte le transazioni è frutto di un’operazione tecnica e non politica che dovrà trovare un punto di equilibrio”.
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E, ha aggiunto il vicepresidente Aldo Reschigna: “Il piano industriale conferma il problema già sollevato da tempo dalla Regione, cioè che non ha la totale copertura finanziaria. E questa per noi è una condicio sine qua non per mettere i 40 milioni di euro del decreto finanziario. Tanto più che, se già mancano risorse in partenza, è un reato mettere soldi in una società. Ci sono tutti gli elementi per un confronto Regione-Città e per capire se c’è qualcuno disposto a coprire il fabbisogno. Altrimenti ci sono altri strumenti in grado di garantire la continuità aziendale”.
Reschigna ha poi ricordato che “Se GTT ha erogato stipendi e tredicesima è perché la Regione ha pagato 20 milioni di euro su fatture non ancora scadute – e si è detto – convinto si possa trovare una soluzione, ma bisogna lavorarci ancora un po’. Se però c’è qualcuno che di notte si diverte a disfare la tela tessuta a fatica di giorno, allora se ne assuma la responsabilità”.
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