lunedì 7 Ottobre 2024

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TORINO – Sequestrati prodotti potenzialmente nocivi, tra i quali filtri e cartine per sigarette

Gli articoli sequestrati, tra cui anche centinaia di piercing, collane, braccialetti e orecchini erano tutti potenzialmente dannosi per la salute poiché costruiti con materiali non certificati e non testati

TORINO – La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato presso un’attività commerciale di Avigliana, oltre 1.000 prodotti, per un valore commerciale di oltre 5mila euro, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.

I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno eseguito l’intervento, hanno individuato migliaia di articoli, destinati anche ai bambini, non conformi alle direttive della Comunità Europea e del Codice del Consumo nazionale. Gli articoli sequestrati, tra cui centinaia di piercing, collane, braccialetti e orecchini erano tutti potenzialmente dannosi per la salute poiché costruiti con materiali non certificati e non testati e che quindi, a contatto con la pelle, potevano rilasciare sostanze tossiche o nocive.

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Nel corso dell’intervento, eseguito presso un esercizio commerciale di Avigliana gestito da un cittadino di origine cinese, i Finanzieri hanno anche rinvenuto oltre 200 pacchetti di filtri e cartine per il confezionamento di sigarette, che non possedevano i requisiti necessari per la vendita sul territorio nazionale non rispettando le norme sulla sicurezza. L’imprenditore è stato inoltre segnalato al Garante della Privacy in quanto l’impianto di videosorveglianza, ubicato all’interno dell’esercizio, non era conforme alla normativa in materia di protezione dei dati personali.

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La merce sequestrata è stata posta a disposizione della Camera di Commercio competente che deciderà in ordine alla sua distruzione mentre il titolare dell’attività rischia sanzioni per oltre 7mila euro. L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea, anche perché il consumatore ha sempre il diritto di sapere come sta spendendo i suoi soldi.

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