RIVAROLO CANAVESE – “Parole che suonano”, non soltanto uno spettacolo ma un vero e proprio progetto nato dalla collaborazione tra l’Associazione Liceo Musicale di Rivarolo, l’Associazione Assistenti Volontari Penitenziari di Ivrea “Tino Beiletti” onlus e l’Associazione CISPROJECT– Leggere Libera-Mente.
Obiettivo favorire il dialogo tra persone detenute e studenti, abbattendo i pregiudizi verso le persone detenute.
Ieri sera, sabato 29 aprile, l’area spettacoli della Nuova Fiera del Canavese, dove si è svolto lo spettacolo, era affollatissima. Difatti il progetto, già presentato al Salone della Cultura di Milano, è approdato per la prima volta a Rivarolo Canavese, su iniziativa delle associazioni che l’hanno sviluppato. Oltre una sessantina i giovani allievi del Liceo Musicale e della Music Date che hanno calcato le scene.
Musica, danza, canti, letture, ma soprattutto uno spunto per riflettere tutti assieme. Un progetto articolato, costituito anche dal libro autobiografico “Radici violate”, di Giuseppe Catalano, e dal cd che riunisce testi inediti e musiche dello stesso autore, che ha incontrato il favore del pubblico presente che ha dimostrato il gradimento con scrosci di applausi.
Oltre alle poesie di Catalano, protagonisti assoluti del Cd sono 30 ragazzi dell’associazione Liceo Musicale di Rivarolo coordinati dal direttore artistico, Sonia Magliano, insieme ai maestri Paolo Bersano, Laura Conti, Alberto Occhiena, Dario Salomone, Francesco Vecchia, Maurizio Verna. Con entusiasmo e sensibilità hanno colto anche i significati del lavoro portato avanti, da dieci anni ormai, anche da Barbara Rossi, presidente Cisproject – Leggere Libera-Mente e dai suoi stretti collaboratori: Daniela Bianchini, Renzo Magosso, Paolo Romagnoli, Martino Menghi, Duccio Demetrio, Paola Maffeis. La sinergia di intenti delle tre associazioni ha portato il progetto ad evolvere fino al risultato odierno: un messaggio lanciato a 360 gradi per accrescere l’animo umano.
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