TORINO – La sezione antirapina della Squadra Mobile di Torino ha eseguito tre custodie cautelari, due in carcere e una ai domiciliari, emesse dalla Procura della Repubblica di Torino nei confronti di altrettanti italiani, residenti a Torino, per i reati di rapina, sequestro di persona a scopo di rapina e ricettazione.
Le tre persone colpite dai provvedimenti sono:
C.M.F., classe 1969 (basista)
M.S., classe1964 (rapinatore)
B.L., classe 1979 (ricettatore)
Nel mese di novembre 2016 in un appartamento del quartiere San Salvario tre ragazzi, tra cui un minorenne, sono rimasti vittime di una rapina in casa con sequestro di persona.
Mentre i ragazzi erano in casa, aveva bussato alla porta un uomo con un giubbotto con la scritta Poste Italiane che, con la scusa di consegnare una raccomandata, si era fatto aprire dal giovane padrone di casa. Immediatamente, l’uomo ha spintonato in modo violento il ragazzo all’interno ed ha estratto una pistola con la quale ha minacciato lui e i suoi amici.
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L’uomo li ha obbligati a sdraiarsi a terra, legandogli mani e piedi e intimandogli di mostrare la camera da letto dei genitori, dalla quale ha esportato denaro e diversi gioielli per un valore approssimativo di venticinquemila euro.
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L’attività investigativa ha permesso di individuare il rapinatore che si era finto “postino” scoprendo altresì una tremenda verità: il padre di uno degli amici delle vittime, al momento non presente nell’alloggio, era di fatto il basista del colpo.
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L’uomo, infatti, all’insaputa del figlio aveva carpito informazioni utili sulla famiglia vittima della rapina, proprio grazie all’amicizia del figlio, e le aveva, sempre a sua insaputa, condivise con l’autore materiale del reato. Il tutto era cominciato il giorno in cui il figlio era tornato a casa raccontando di aver partecipato a una caccia al tesoro per gioco con dei preziosi a casa dell’amico.
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Dopo mesi di indagine, sono stati identificati sia il rapinatore, autore materiale del crimine, sia il suo complice e basista, padre di uno dei ragazzi amici della vittima. Inoltre, è stato anche identificato e sottoposto a misura restrittiva il ricettatore della merce che gestiva un negozio di compro oro in città.
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