IVREA – Sabato 18 marzo 2017 presso la Sala Santa Marta di Ivrea si è svolto l’incontro ERBALUCE, PASSATO, PRESENTE e FUTURO, che ha visto la folta partecipazione dei sindaci e dei rappresentanti dei 36 comuni e dei produttori della DOCG Erbaluce.
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L’incontro è stato organizzato dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione della DOCG Caluso e DOC Carema e Canavese, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Ivrea e dell’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino. Sono intervenuti Gian Luigi Orsolani, presidente Consorzio per la tutela e la valorizzazione della DOCG Caluso e DOC Carema e Canavese; Giorgio Ferrero: Assessore Agricoltura Regione Piemonte; Guido Bolatto: segretario generale Camera di Commercio di Torino; Alberto Alma: Università degli Studi di Torino – DISAFA; Ferruccio Capitani: presidente AIAPP, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, Sez. Piemonte Valle d’Aosta; Daniela Broglio: Turismo Torino e Provincia.
Nel corso dell’incontro sono stati consegnati ai comuni i folder degli annulli filatelici realizzati con il francobollo dedicato all’Erbaluce di Caluso da Poste Italiane.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di stimolare la creazione di una rete attiva di “Comuni a denominazione di origine controllata e garantita” in sinergia con il Consorzio per la tutela e valorizzazione dei vini di Caluso, Carema e Canavese. Si è partiti dal presupposto di uno studio della Università Cattolica di Milano che rivela come il cittadino Canavesano riconosca al vino Erbaluce il valore di “testimonial del territorio” e quindi il Consorzio ha pensato a un piano di lavoro che coinvolga le amministrazioni con valenze agronomiche, paesaggistiche e turistiche.
Tra le iniziative proposte ai comuni, innanzitutto una efficace gestione fitosanitaria del sistema vigneto dotandosi di strumenti, osservazioni e analisi scientifiche, anche in collaborazione con Università ed enti di ricerca. La prima attività, iniziata già da alcuni anni riguarda la problematica della Flavescenza dorata della vite, malattia contro la quale si sta lavorando intensamente sul nostro territorio, insieme all’Università degli studi di Torino DISAFA, con uno studio in corso su diffusione, epidemiologia e gestione della malattia e del suo vettore nelle aree viticole del Canavese.
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Contemporaneamente, con il supporto del Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte e di alcune Amministrazioni sensibili, si sono creati dei Progetti pilota con monitoraggio dell’insetto vettore, emissione dei relativi bollettini per i trattamenti obbligatori, riconoscimento dei sintomi in vigneto, segnalazione sul territorio di vigneti abbandonati e/o non correttamente estirpati e degli incolti con presenza di viti inselvatichite. Fondamentale sarà anche dotare il territorio di capannine metereologiche implementate da software specifico, in grado di fornire segnalazioni di previsione dello sviluppo delle principali malattie della vite con la possibilità di pianificare tempi e modalità di intervento della difesa.
Un altro elemento fondamentale che la presenza del “sistema vigneto” consente di progettare è la Difesa e valorizzazione del Paesaggio. Il riconoscimento UNESCO delle colline vitate di Langhe, Roero e Monferrato, deve fare ulteriormente riconsiderare l’estetica del territorio come una risorsa fondamentale per la comunità. I vigneti, le colline e le zone panoramiche sono elementi caratteristici del Canavese, da salvaguardare e valorizzare al fine di mantenere la loro bellezza anche agli occhi dei turisti. Per raggiungere tale obiettivi è necessaria una seria pianificazione con l’affiancamento di buone pratiche agricole alla realizzazione degli impianti con materiali idonei, specifici per la viticoltura, rispettosi delle tradizioni e, ove possibile, ecosostenibili.
Creare un’immagine coordinata di territorio all’interno del quale ogni Comune sia rappresentato, significa rafforzare il senso di identità e di unità nel rispetto della nostra tipicità dell’area della DOCG anche in funzione della promozione turistica territoriale. Tra le possibili proposte in questo senso, l’impiego di cartellonistica che richiami la D.O.C. o D.O.C.G. all’ingresso di ogni Comune appartenente alla rete, una pagina web offerta dal Consorzio di Tutela Vini che riporti sui siti web di ciascun Comune informazioni coordinate e complete riguardanti il vitigno, la storia, la vinificazione ecc. lasciando lo spazio a ciascun Comune per integrazioni di tipo locale per evidenziare le manifestazioni a tema, le iniziative le proprie aziende ecc.
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