PIEMONTE – Il cinghiale è il principe della fauna selvatica italiana, ma anche l’ animale dalla reputazione più controversa, tra chi ne fa un trofeo di caccia e lo apprezza per le sue qualità alimentari e chi invece ne è vittima per i danni apportati alle colture.
Per questo assume particolare rilevanza il convegno nazionale “Operazione cinghiale: salute ed equilibrio della fauna, tutela e sicurezza del consumatore”, in programma il 10 marzo dalle 9.30 alle 16.30, nella sede torinese dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Via Bologna 148 – Torino), che è anche Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici (Cermas).
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Il censimento di questi animali è molto difficile, ma i dati, per quanto incompleti e spesso sottostimati, suggeriscono che la popolazione di cinghiali in Italia oscilli tra 600.000 e 800.000 capi e la loro presenza massiccia nelle campagne e nelle aree suburbane o urbane testimonia il loro continuo aumento. Per quanto riguarda la caccia, si stima che ogni anno in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta vengano abbattuti circa 25.000 cinghiali.
L’Istituto Zooprofilattico ha voluto concentrare in questo evento esperti di diversi settori per approfondire i tanti temi che ruotano intorno al cinghiale, dalla sicurezza alimentare alla sanità animale, dall’impatto ambientale al contenimento dei danni apportati alle colture. Di cinghiali si parlerà anche in un’ottica nuova:“Si è consapevoli – spiega la Direttrice Maria Caramelli – del ruolo del cinghiale come sentinella della salute dell’ambiente e degli animali domestici. Saranno presentati alcuni nostri recenti studi sul possibile utilizzo di cinghiali come segnalatore della presenza di inquinanti radioattivi o come campanello d’allarme per la circolazione di microrganismi importanti per la salute dell’uomo e per la zootecnia moderna. Inoltre, intendiamo approfondire i rischi sanitari legati al consumo crescente di questo tipo di selvaggina”.
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Per quanto riguarda la caccia, si parlerà della collaborazione tra Istituto Zooprofilattico e mondo venatorio attraverso il CERMAS, il Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici, che ha sede nella Sezione di Aosta. Dal 2012 sono attivi i corsi di formazione per cacciatori tenuti dal personale dell’Istituto: le numerose edizioni e i circa 500 attestati rilasciati, da un lato certificano la consapevolezza igienico-sanitaria ed etica nello svolgimento dell’attività venatoria e, dall’altro, permettono di essere inseriti nell’elenco di cacciatori autorizzati alla commercializzazione attraverso il Centro Lavorazione Selvaggina.
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